Vertice Ue


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Ecco gli impegni chiave del summit

L'adeguatezza dei mezzi Fondo salva-stati esaminata a marzo

Ecco in sintesi il documento dei capi di stato e di governo dell'Eurozona approvato stamattina con il quale sara' realizzata una 'cooperazione rafforzata' sulla disciplina di bilancio e una politica economica comune. Tra le decisioni quella di esaminare a marzo l'adeguatezza del massimale globale di 500 mld del Fondo salva-stati.

 



UNIONE DI STABILITA' - L'obiettivo e' quella di "una autentica unione di stabilita' di bilancio nella zona euro" sulla base con un pilastro economico robusto e una piu' profonda integrazione nel mercato interno". Si tratta di un "patto di bilancio" e di un coordinamento "notevolmente rafforzato delle politiche economiche nei settori di interesse comune". I capi di stato e di governo Eurozona si impegnano a stabilire una nuova regola di bilancio che comprende questi elementi: i bilanci generali delle amministrazioni pubbliche devono essere in pareggio o in avanzo, pncipio che si considera rispettato se, di norma, il disavanzo strutturale annuo non supera lo 0,5% del pil nominale. Tale regola sara' inserita anche negli ordinamenti giuridici nazionali degli Stati membri a livello costituzionale o equivalente. Un meccanismo automatico di correzione si attivera' in caso di scostamento. La Corte di giustizia sara' competente per verificare il recepimento di questa regola a livello nazionale. Gli Stati membri convergono verso il loro livello di riferimento specifico secondo un calendario proposto dalla Commissione. Se sottoposti alla procedura per i disavanzi eccessivi presentano alla Commissione e al Consiglio, per approvazione, un programma di partenariato economico che indica in dettaglio le riforme strutturali necessarie per assicurare una correzione realmente duratura dei disavanzi eccessivi. L'attuazione sara' monitorata dalla Commissione e dal Consiglio. E' previsto un meccanismo per la relazione ex ante degli Stati membri sui rispettivi piani annuali di emissione di debito.

DISAVANZI ECCESSIVI - Non appena alla Commissione risultera' che uno Stato membro ha superato la soglia del 3%, scatteranno conseguenze automatiche a meno la maggioranza qualificata di Stati membri della zona euro sia contraria. Verranno adottate le misure e sanzioni proposte o raccomandate dalla Commissione a meno che la maggioranza degli Stati membri della zona euro sia contraria. La specificazione del criterio del debito in termini di valore di riferimento numerico per la riduzione del debito (regola del ventesimo) per gli Stati membri con un debito pubblico superiore al 60% deve essere sancita nelle nuove disposizioni. Nel quadro delle regole che entreranno in vigore a meta' dicembre la Commissione esaminera' i parametri fondamentali dell'orientamento di bilancio nei documenti programmatici di bilancio e, se necessario, adottera' un parere. Se la Commissione individua un'inosservanza particolarmente grave del Patto di stabilita' e crescita, richiedera' una revisione del documento di bilancio.

POLITICHE COMUNI - Sara' definita per assicurare che tutte le importanti riforme di politica economica programmate dagli Stati siano discusse e coordinate a livello della zona euro. Almeno due volte l'anno si svolgeranno vertici euro regolari.

FONDO SALVA-STATI - Il potenziamento del fondo europeo di stabilita' finanziaria (Efsf) sara' rapidamente attivato. I capi di stato e di governo accolgono favorevolmente la disponibilita' della Bce a fungere da agente per il Fondo nelle sue operazioni di mercato. Sara' accelerata l'entrata in vigore del trattato che istituisce il meccanismo europeo di stabilita' (Esf), che sostituira' l'Efsf. Il trattato entrera' in vigore non appena gli Stati che rappresentano il 90% degli impegni di capitale lo avranno ratificato. Obiettivo l'entrata in vigore nel luglio 2012. Per quanto riguarda le risorse finanziarie, 'Efsf restera' attivo nel finanziamento di programmi avviati fino a meta' 2013 e continuera' a garantire il finanziamento dei programmi in corso secondo le esigenze. L'adeguatezza del massimale globale dell'Efsf/Esm di 500 miliardi sara' esaminata nel marzo 2012.Nel corso del progressivo aumento del capitale versato, "siamo pronti ad accelerare i versamenti di capitale allo scopo di mantenere una proporzione minima del 15% tra il capitale versato e l'importo in essere delle emissioni del Esm e a garantire una capacita' di prestito effettiva congiunta di 500 mld. Entro dieci giorni la zona euro e gli altri Stati membri esamineranno, e confermeranno entro dieci giorni, la messa a disposizione di risorse supplementari per l'Fmi fino a 200 miliardi di ero sotto forma di prestiti bilaterali.

SETTORE PRIVATO - Per quanto riguarda il coinvolgimento del settore privato, "ci atterremo strettamente alle prassi e ai principi consolidati del Fmi. Cio' si riflettera' in maniera inequivocabile nel preambolo del trattato. Ribadiamo chiaramente che le decisioni adottate il 21 luglio e il 26- 27 ottobre in relazione al debito greco sono uniche ed eccezionali; saranno incluse clausole di azione collettiva standardizzate e identiche, in modo da preservare la liquidita' dei mercati, tra le modalita' e condizioni di emissione di tutte le nuove obbligazioni di Stato della zona euro. Le regole di voto nel Esm includeranno una procedura d'emergenza: la regola del comune accordo sara' sostituita da una maggioranza qualificata dell'85% qualora Commissione e Bce decidano che occorrono decisioni urgenti in materia di assistenza finanziaria in caso di minaccia per la stabilita' finanziaria ed economica della zona euro (salvo conferma del parlamento finlandese).

TRATTATO BILATERALE - Alcune delle misure possono essere decise mediante il diritto derivato. Le altre saranno contenute nel diritto primario. Vista la mancanza di unanimita' tra gli Stati membri della Ue, i capi di stato e governo Eurozona hanno deciso di adottarle con un accordo internazionale che dovra' essere firmato a marzo se non prima. L'obiettivo resta quello di incorporare il prima possibile tali disposizioni nei trattati dell'Unione. I capi di Stato o di governo di Bulgaria, Danimarca, Lettonia, Lituania, Polonia e Romania hanno dichiarato che intendono aderire al processo. I capi di Stato o di governo di Repubblica ceca e Svezia consulteranno i rispettivi parlamenti prima di adottare una decisione.

ITALIA - I capi di stato e di governo hanno accolto "con favore le misure adottate dall'Italia"