di Federica Marino
E’ di questi giorni l’appello di centouno intellettuali per fermare le ricerche della perduta Battaglia di Anghiari sotto la Battaglia di Scannagallo (nella foto, da sinistra, particolari della Battaglia di Anghiari e della Battaglia di Scannagallo, n.d.r), dipinta da Giorgio Vasari nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio di Firenze.
Se da un lato è affascinante l’idea di ritrovare il dipinto leonardesco, giunto a noi soltanto attraverso copie, è forte l’allarme degli studiosi per la sorte dell’affresco vasariano che si troverebbe sopra quello leonardesco. I ricercatori statunitensi, che da qualche giorno hanno avviato i rilievi, stanno infatti usando sonde endoscopiche attraverso fori passanti, per capire cosa ci sia dietro l’affresco del Vasari, e secondo gli intellettuali che hanno lanciato l’allarme questo potrebbe danneggiarlo. Anche Italia Nostra è intervenuta, chiedendo con un esposto alla Procura di verificare l’eventualità che le procedure si rivelino dannose e i pm hanno aperto un fascicolo. Ai dubbi ribatte seccamente il primo cittadino fiorentino Renzi: "Non stiamo vandalizzando il Vasari", le tecniche sono state rispettose e non ci sono state procedure invasive, anzi, sono stati tolti pezzi dell’affresco del Vasari che si stavano staccando, praticamente un restauro.
Nelle prossime settimane il mistero della “battaglia sotto la battaglia” potrebbe essere svelato: certo è che la polemica accende i riflettori su un’importante ricorrenza, quella del quinto centenario della nascita, ad Arezzo, di Giorgio Vasari. “Historico, poeta, philosopho e pittore” – così lo descrisse l’amico Pietro Aretino - Giorgio Vasari è diventato famoso come biografo e storico dell’arte (il primo, probabilmente). Suo è il trattato sulle “Vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri”, pubblicato nel 1550: attraverso le centosessanta biografie di artisti fiorentini e toscani, Vasari definisce e struttura il concetto di scuola fiorentina, analizzandone i canoni estetici, che verranno poi esportati come modello in tutta Europa, fin dalla prima edizione dell’opera e poi nel corso dei secoli.
In Toscana i cinquecento anni del Vasari sono stati ampiamente celebrati con percorsi tematici e mostre: una è ancora aperta a Firenze, prorogata fino all’8 gennaio, mentre ad Arezzo le occasioni di fare la conoscenza col Vasari sono due. Nel capoluogo toscano è possibile visitare la mostra Vasari, gli Uffizi e il Duca: l’arrivo da Arezzo del “provinciale”, il suo contatto con la corte medicea, gli sgarbi degli artisti già affermati che vedevano nel Vasari un possibile rivale, l’affermazione e l’ascesa a corte grazie al favore del duca Cosimo I e naturalmente il prestigioso incarico di progettare gli Uffizi, inizialmente, appunto, uffici governativi sede delle Arti fiorentine, poi un museo con tanti dei pittori di cui Vasari scrisse le vite. La città natale del Vasari ospita invece due altre esposizioni che mettono in luce altrettanti aspetti dell’artista: Santo è bello ripercorre a Palazzo Vescovile la produzione sacra del Vasari: con il Cristo nell’Orto, del 1571, dipinto per la clausura di Camaldoli e quindi mai esposto prima, è possibile vedere anche la produzione completa di stendardi processionali che Vasari realizzò per le confraternite aretine.
Alla Galleria comunale di arte contemporanea il focus è invece sulla produzione del Vasari disegnatore e pittore: il percorso cronologico va dalla Deposizione nel Sepolcro, dipinta a 21 anni, ai disegni - dal Louvre - per la Cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze, completata da Zuccari dopo la morte del Vasari nel 1574. Una chicca la lettera autografa di Michelangelo a Cosimo I, in cui il Buonarroti dà il suo placet per affidare al Vasari i lavori al Palazzo Vecchio. Conclusivo ed emblematico il ritratto di famiglia in cui Vasari raffigura se stesso e la moglie nei panni di San Lazzaro e Santa Maddalena: l’uomo imponente e barbuto che ci fissa dal dipinto è un artista al culmine del suo percorso e che consapevolmente in questa luce si offre allo sguardo, oggi come poco meno di cinquecento anni fa.
Vasari, gli Uffizi e il Duca
Galleria degli Uffizi, Firenze
Fino all’8 gennaio 2012
Giorgio Vasari Disegnatore e Pittore 1511-1574. Istudio, diligenza et amorevole fatica
Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Arezzo
Fino all'11 dicembre
Giorgio Vasari. Santo è bello
Palazzo Vescovile di Arezzo
Fino al 31 dicembre