Le green technology e la prevenzione del rischio idrogeologico sono campi sui quali intervenire e dai quali trarre impulso per la crescita del Paese. Nell'ambito delle decisioni che il governo dovra' assumere per la ripresa, a partire dal Consiglio dei Ministri del 5 dicembre, il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, ha presentato infatti due proposte in materia di "Politiche e misure ambientali per la crescita" e "Prevenzione e Gestione del Rischio idrogeologico", rende noto il ministero dell'Ambiente che riferisce in dettaglio il contenuto delle due proposte di Clini.
In particolare le Politiche e misure ambientali proposte da Clini per la crescita prevedono un piano nazionale per la manutenzione, la sicurezza e la revisione degli usi del territorio, fondato sulle competenze esistenti a livello nazionale, regionale e locale, e sostenuto da un fondo permanente.
Clini pero' guarda anche alla green economy e alle green technology per dare un impulso allo sviluppo italiano, proponendo l'Istituzione della lista delle tecnologie 'verdi', che contribuiscono alla protezione dell'ambiente ed alla riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra, e la promozione delle tecnologie 'verdi' attraverso sia il rifinanziamento del 'Fondo rotativo del Protocollo di Kyoto' con i proventi della vendita dei permessi di emissione in linea con la direttiva europea 'Emissions Trading' sia incentivi fiscali.
La proposta di Clini prevede inoltre la promozione dell'esportazione delle tecnologie 'verdi' sostenendo le imprese italiane che partecipano ai programmi di cooperazione ambientale, la valorizzazione dei parchi nazionali e regionali e delle zone di particolare pregio paesaggistico, con l'introduzione di misure di autofinanziamento e la partecipazione alla gestione di cooperative di giovani esperti con eta' inferiore a 35 anni.
Nelle proposte legate al settore ambientale, Clini propone anche il recupero e la valorizzazione delle aree industriali dismesse soggette a bonifica ambientale, attraverso la semplificazione e l'allineamento delle normative tecniche alle norme ed esperienze europee, l'uso delle aree per insediamenti finalizzati prioritariamente alla produzione ed all'uso delle fonti rinnovabili, o per la realizzazione di zone boschive di 'ricarica ambientale' nei casi delle aree piu' compromesse, incentivi fiscali per le imprese che investono in quelle aree.
Ma anche le misure per la ripresa del Paese possono passare anche attraverso provvedimenti mirati alla prevenzione e alla gestione del rischio idrogeologico. In questo ambito, riferisce ancora il ministero dell'Ambiente, da Clini e' stato presentato uno schema di decreto legge che comprende misure di carattere fiscale, finanziario e amministrativo a favore delle aree colpite dagli eventi calamitosi ed introduce politiche di prevenzione per la difesa del suolo. Fra le misure previste, la tracciabilita' dei flussi finanziari e la verifica in tempo reale dello stato di avanzamento delle attivita' di erogazione e gestione dei fondi destinati alla prevenzione. E ancora.
Clini propone anche sanzioni per gli amministratori che dirottano su interventi diversi i fondi destinati alla tutela del territorio, misure per garantire l'informazione alle comunita' interessate sugli stati d'allerta e sui provvedimenti a tutela della pubblica utilita'.
Proposti dal ministro anche una deroga al patto di stabilita' per gli enti locali per gli interventi immediatamente successivi agli eventi che hanno causato danni alle popolazioni e al territorio, un credito di imposta a favore dei privati che finanziano, su aree proprie o altrui, interventi di mitigazione del rischio idraulico, individuati dal ministro dell'Ambiente, ed una forma di integrazione automatica del fondo di protezione civile.