di Sandro Calice 1921 - IL MISTERO DI ROOKFORD
di Nick Murphy, Gran Bretagna 2011, horror/thriller (Eagle Pictures)
Rebecca Hall, Dominic West, Imelda Staunton, Lucy Cohu, John Shrapnel, Diana Kent, Richard Durden, Alfie Field, Tilly Vosburgh, Ian Hanmore.
Una indagatrice dell’incubo. Una casa infestata. E fantasmi che si aggirano forse più nelle nostre teste che tra i corridoi oscuri. Il thriller è servito.
1921. L’Inghilterra si sta risollevando dalla Grande Guerra. Tutti hanno perso qualcuno in quell’orrore, milioni di morti, e i vivi non stanno meglio. Maghi e ciarlatani offrono conforto a buon mercato promettendo ai sopravvissuti un incontro con i fantasmi dei loro cari. Anche Florence Cathcart (Rebecca Hall) ha perso il fidanzato, ma proprio per rispetto dei morti si impegna con tutta se stessa, e con tutte le moderne tecniche scientifiche, per smascherare questi impostori. Ci riesce sempre, i fantasmi non esistono. Per questo quando il timido ma risoluto professor Mallory gli propone di indagare su un presunto bambino fantasma nel collegio di Rookford, Florence è tentata di rifiutare, ma poi “sente” che deve andare. La prima indagine con i suoi sofisticati strumenti sembra darle ragione, il fantasma è probabilmente uno scherzo o un’invenzione dei bambini. Però qualcosa non torna. Vuole indagare meglio, resterà a Rookford durante le vacanze natalizie, quando il collegio è vuoto, o quasi. Resteranno solo lei, il fattore, il professor Mallory, la cameriera Maud e il piccolo Tom. Così almeno pensa Florence.
L’esordio di Nick Murphy alla regia, dopo anni di premiate serie televisive, è buono. Prende un tema “abusato” come quello di fantasmi e bambini (“The Orphanage” e “The others” tra gli altri) e dimostra mestiere nella costruzione delle atmosfere, con una fotografia convincente e le ottime interpretazioni degli attori, a partire dalla protagonista, una specie – almeno all’inizio – di Dylan Dog al femminile ante litteram. Dove il film barcolla, nonostante l’atteso ma efficace colpo di scena, è nelle “spiegazioni” della parte finale, che raffreddano inutilmente la tensione tenuta a un buon livello fino ad allora. Per inciso, il titolo originale del film è “The awakening”, il risveglio, molto più bello e appropriato.
s.calice@rai.it
>>> GUARDA IL TRAILER