I film del week end


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Le nevi del Kilimangiaro

di Sandro Calice

LE NEVI DEL KILIMANGIARO

di Robert Guédiguian, Francia 2011, drammatico (Sacher Distribuzione)
Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin, Gérard Meylan, Grégoire Leprince-Ringuet, Maryline Canto, Anaïs Demoustier, Adrien Jolivet
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La povera gente, protagonista della Storia nel momento in cui accade, capace di cose straordinarie, che pratica generosità ed esercita coraggio sulla propria pelle. La povera gente, che ha creduto in un sogno e ci insegna a crederci ancora.

Michel lavora al porto di Marsiglia, ha poco più di 50 anni, presto per smettere, ma quando la crisi arriva qualcuno dovrà lasciare il posto di lavoro per salvare quello degli altri. Una vita di lotte sindacali convince Michel che la soluzione migliore sia quella del sorteggio. E così è. Michel perde il lavoro insieme a tanti altri, e comincia a immaginarsi una nuova esistenza. Spesso è ansioso, irascibile, arrabbiato anche, ma tutto sommato la sua vita è felice, attorniato com’è dalla moglie Claire, dai figli, dagli amici, dal suo barbecue e dalle sue passioni per i fumetti dell’Uomo Ragno e i discorsi di Jean Jaurés. Tutto esplode però quando una sera due persone si introducono con la forza in casa sua, legano e picchiano lui, sua moglie e i suoi amici, e fuggono dopo averli derubati di tutto. Lo shock è terribile, ma nulla in confronto alla scoperta che Michel fa qualche giorno dopo: a derubarli è stato uno di loro, un giovane operaio che con lui ha perso il lavoro nel sorteggio. Le sue certezze crollano, la fiducia nel futuro, la speranza riposta nei giovani, la convinzione di aver lottato per un mondo migliore. Nessuno, nemmeno lui, immagina come andrà a finire.

Ispirandosi al poema “Les pauvres gens” di Victor Hugo, Guédiguian (“Marie-Jo e i suoi due amori”, “L’ultima estate”, “Marius e Jeanette”) torna al cinema dei suoi esordi, a mostrarci lo spettacolo della vita visto dalle ultime file. Ed è spettacolo di oggi, dove la crisi morde i più deboli, dove c’è per la prima volta nella storia una generazione che vive peggio dei propri genitori, dove la stessa idea di lotta di classe si è svuotata di senso, dove allora la gente, soprattutto la povera gente, cerca senso e solidarietà negli affetti e nella famiglia. Il tutto però raccontato senza angoscia, con un sorriso di speranza anzi, e senza pregiudizi soprattutto, senza indicarci i buoni e i cattivi, chè i preconcetti, specie quelli in buona fede, sono sempre pericolosi. “Le nevi del Kilimangiaro” è un gran bel film, una splendida lezione di umanità e coraggio, da genitori a figli, perché, per dirla con le parole di Jaurès, “il coraggio è amare la vita e guardare la morte con occhi tranquilli, è ricercare l’ideale e capire il reale, è agire e votarsi a grandi cause senza sapere quale ricompensa l’universo profondo darà al nostro sforzo, né se vi sarà mai alcuna ricompensa”.

s.calice@rai.it



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