Stop ai vitalizi


Stampa

Pensioni, metodo contributivo anche per i parlamentari

Dal 2012 mai più in pensione prima di 60 0 65 anni

I vitalizi dei parlamentari verranno calcolati con il metodo contributivo a partire dal primo gennaio 2012. Lo hanno annunciato i presidenti di Camera e Senato Gianfranco Fini e Renato Schifani, dopo l'incontro avuto con il ministro del Welfare Elsa Fornero. Si tratta del primo atto del parlamento contro i costi della politica dopo l'insediamento del governo Monti.

Una sforbiciata alle pensioni di deputati e senatori preannunciata gia' il 24 novembre quando il Senato, in linea con quanto aveva gia' deciso a luglio la Camera, aveva scelto di cambiare il sistema di calcolo degli assegni vitalizi, come vengono tecnicamente chiamate le pensioni maturate dai parlamentari al termine del loro mandato. Era, quindi, solo questione di giorni l'abbandono del sistema retributivo per i senatori con piu' legislature alle spalle, 'salvati' dalla Riforma Dini del 1995, e l'adozione, anche per la 'casta', del sistema di calcolo della pensione in base ai contributi effettivamente versati come avviene per la generalita' dei lavoratori.

Tale sistema operera' per intero per i deputati e i senatori che entreranno in parlamento dopo il 1 gennaio 2012, quindi nella prossima legislatura ed e' pro-rata per quanti attualmente esercitano il mandato parlamentare.

Fini e Schifani, d'intesa con i rispettivi questori, hanno anche deciso che sempre dal 1 gennaio 2012 per gli ex parlamentari sara' possibile percepire la pensione non prima dei 60 anni di eta', per chi abbia esercitato il mandato per piu' di una intera legislatura, e non prima dei 65 anni di eta', per chi abbia versato i contributi per una sola intera legislatura. Una decisione in linea con l'esigenza di ridurre l'area dei privilegi, pur rispettando i diritti acquisti.