di Maurizio Iorio R.E.M.
'Part lies, part heart, part truth, part garbage'
(WarnerBros)
Titolo wertmulleriano, per questo ultimo atto di vita dei R.E.M, salvo improbabili resurrezioni. La band di Atlanta ha dichiarato al mondo il proprio fine vita, dopo trent’anni di onoratissima carriera. Ergo, questa raccolta diventa il testamento di Michael Stipe e soci, il proprio lascito ai posteri. I trentasette brani da antologia di questa antologia (ooops), che coprono un percorso musicale composito e lineare, hanno segnato una resistenza della forma-canzone all’aggressione del conglomerato di suoni, spesso definiti “nuovo rock”, pur essendo semplici rimescolamenti di plagi sonori, di questi ultimi venti anni. La tracklist include tutto il necessario perché il testamento sia esaustivo, e perché chi non conosce possa conoscere. I tre inediti , “We all go back to where we belong” (titolo che parla da sé), “A month of saturdays” e “Hallelujah”, sono dei piccoli divertissment da zona cesarini.Laura Marling
'A creature I don’t know'
(Virgin)
Ha solo 21 anni, la biondissima e inglesissima Laura Marling (Eversley, Hampshire), e ha già sfornato tre album. In terra d’Albione è una diva, e non è neanche uscita da Amici o Xfactor, che in Italia costituiscono l’unico lasciapassare valido per far prendere pubblicamente aria all’ugola. Chitarra e voce, anche un po’ ruvida, qualche strumento di contorno, pochi orpelli e nessuna concezione all’airplay radiofonico: questa è Laura Marling. D’altronde, una che fa sua la lezione di Joni Mitchell e Suzanne Vega, poco ha a che fare con la musica da gettare dopo l’uso. Ma la ragazza ha talento (non a caso ha vinto il Brit Award 2011 come “miglior voce femminile britannica”), e una smussatura degli spigoli degli arrangiamenti potrà solo farle salire qualche altro gradino verso il gotha della musica inglese. Basta ascoltare “Don’t ask me why” per capire che è proprio Joni Mitchell la sua musa di riferimento, e questo la rende ostica ai poveri di spirito e di giudizio. D’altronde, diceva qualcuno, le cose belle sono solo per pochi.