di Monica Moretti
A Rivalta di Torino sono state distribuite bottiglie di vetro per approvvigionarsi ai fontanelli pubblici; a Voltabarozzo, Padova, gli alunni di una scuola media hanno costruito un’opera d’arte con materiali di scarto messi a disposizione dai commercianti; a Roma gli abitanti hanno consegnato 4mila libri che saranno regalati alla biblioteche o ai cittadini in occasione di iniziative pubbliche. Sono solo alcune delle 900 iniziative realizzate in Italia in occasione della settimana europea per la riduzione dei rifiuti, appena conclusa. Un vero e proprio record visto che, rispetto allo scorso anno, le iniziative sono cresciute di terzo.
La produzione di rifiuti è ormai per l’Europa una vera e propria emergenza: in 40 anni è raddoppiata. Nel 2007 ogni cittadino europeo ha buttato in media oltre mezza tonnellata di spazzatura a testa (per l’esattezza 522kg). Troppo. Uno spreco insostenibile per l’ambiente. Inoltre il consumo di prodotti (ossia la loro produzione, trasporto e distribuzione) rappresenta quasi il 50% delle emissioni che contribuiscono ai cambiamenti climatici. Ad esempio, produrre uno spazzolino da denti genera 1,5 kg di rifiuti, un cellulare 75kg, un computer una tonnellata e mezzo. Di qui la necessità di abbandonare lo spreco del consumo “usa e getta” e iniziare a parlare di consumo intelligente, riuso e riciclo. Tutti temi alla base della settimana europea per la riduzione dei rifiuti.
Ad aiutarci tutti a essere più virtuosi ha comunque pensato la crisi economica. Secondo Legambiente, che ha contribuito alla settimana per la riduzione dei rifiuti sensibilizzando i cittadini ad acquistare prodotti senza troppi imballaggi, nel 2008-2009, le peggiori condizioni economiche delle famiglie hanno determinato una diminuzione dell’1,3% dei rifiuti prodotti. Dati confermati anche da un bilancio fatto dall’associazione di consumatori Adoc: nel 2011 le famiglie hanno buttato nei cassonetti 335 euro di alimenti non consumati (il 7% della spesa), contro i 348 euro del 2010 (-3,8%). A essere sul banco degli imputati, in questo caso, le promozioni 3x2, che ci costringono, sostiene Adoc, ad acquistare troppo, e la presenza di confezioni troppo grandi in un mondo dove anziani soli e single rappresentano una buona fetta della popolazione.
Ma come fare a produrre meno rifiuti?
Tra i suggerimenti: usare saponette invece di bagnoschiuma (si gettano via meno imballaggi); scegliere rasoi e batterie riutilizzabili, e lampadine a risparmio energetico; ricaricare le cartucce della stampante; evitare bicchieri e piatti di plastica usa e getta; acquistare quantità mirate di prodotti; preferire prodotti sfusi e ricaricabili a quelli con imballaggi “usa e getta”.
E per Natale?
Non comprare cibo e decorazioni in più; e fare regali immateriali: ad esempio un biglietto per un concerto o una lezione di cucina. Naturalmente ricordando di spiegare la filosofia che ci sta dietro. Ossia: la settimana per la riduzione dei rifiuti dura sette giorni, ma lo sforzo per limitare gli sprechi deve estendersi all’intero anno.