Trenta disc-jockey in cerca di 'motivi'

In libreria 'Dieci canzoni una vita'

di Maurizio Righetti

Trecentotrentasei. Poco più di una trentina di disc jockey che da oltre trent'anni scandiscono, ‘acca 24’, le nostre giornate, sono riusciti a mettere insieme quel numero lì. Sì: 336. Di che cosa? Di titoli diversi di canzoni, con in più, al massimo, una decina di doppioni. E a ogni “collega” era richiesto di elencarne soltanto 10. Il libro che raccoglie questa - significativamente curiosa - statistica ha un autore che di tal schiatta è uno dei protagonisti riconosciuti: Stefano Piccirillo.

Presentazione all'Auditorium Parco della Musica di Roma
Edita da Emmebi, l’ultima fatica letteraria di Stefano si chiama “Dieci canzoni una vita” e verrà presentata all’Auditorium Parco della Musica di Roma (e dove sennò?) alle 20.30 di venerdì 2 dicembre. Già i numeri di questo volume, maneggevole, compendioso ed agilissimo (270 pagine fitte di riferimenti alla musica, alla storia collettiva, infarciti di ricordi personali, e tutti questi fattori in un mélange a dosaggi vari) ci inducono a una domanda.

Ma c’è stata davvero così tanta buona musica?
Tre decenni sono tanti, specie se allargati all'ascolto di brani di epoche precedenti, ma oltre tre centinaia di citazioni, per di più ben motivate, sembrano una cifra stratosferica per la buona musica dei nostri tempi. Come è stato possibile? Non basta la prima giustificazione. Vera: che i disc-jockey e gli operatori discografici sono esseri umani pure loro e se ti fai elencare i migliori pezzi che hanno ascoltato o che, a loro parere, sono stati prodotti, beh, sì, ti diranno sempre canzoni di qualità, ma ci accompagneranno il loro vissuto, le emozioni legate a quel pezzo: le proprie, quelle degli amici, della storia che passava a fianco o che direttamente sceglievano di vivere partecipandovi, non solo nel lavoro. Forse è più realistica la seconda: che i vari operatori chiamati a “pronunciarsi” hanno raccontato ogni formazione canora (singoli, cori, complessi, orchestre, bande della più svariata composizione), ogni Paese di provenienza e tutti, ma proprio tutti, i generi. E, infine, il fattore determinante: che la buona musica c'è stata e c'è davvero. In grande quantità. Basta solo saperla riconoscere e apprezzare.

Gli “audiocompagni” vengono a trovarci
Il grande pregio del volume di Piccirillo sta nell'aver portato ancora di più tra noi i nostri audiocompagni di colazioni, merende, cene e dopocene, ed avere quindi valorizzato, con testimonianze più che esperte, le nostre stesse tendenze di selezione quando si parla di canzoni. Con motivazioni che spesso, pur se meglio espresse e specificate col tesoro - proprio dei dj - di grande professionalità e vero ed appassionato studio, sono anche le nostre. E, quando non lo sono, chapeau!, quelli ne sanno di più di noi e tanta musica in testa, ieri come oggi, ce l'hanno messa dentro più loro che quelli che l'hanno suonata o cantata.

Nell’etere il combinato disposto delle emozioni in parole e musica
Quante volte abbiamo apprezzato, amato, i loro equilibrismi ironici, le funamboliche costruzioni che danzano su lievi - oppure complicate ma sempre disvelate - sintassi di note e di lettere. E quanto siamo stati incantati, grazie a loro, da quell'etere dove si trasfondono parole, musiche e il combinato disposto delle emozioni che ne scaturiscono. E dove il contatto on air, per lo più giocoso, forse per questo più performante, lega persone ed oggetti istintivamente o più razionalmente pensati, ma – se immateriali – anche concreti e meglio significanti.

Ci sono le più grandi voci di radio pubbliche e private
Eccoli qui, grazie a Piccirillo, e saranno presenti all'auditorium venerdì, insieme a lui e all'editore Marco Moschitta: Dario Cassini, Demo Mura, Rosaria Renna, Claudio Guerrini, Corrado Gentile, Alfredo Porcaro, Chicco Allotta, Andrea De Nicola, Federica Gentile, Anna Pettinelli, Gianmaurizio Foderaro, Antonio Gerardi, Federico L'Olandese Volante, Joe Violanti, Alessandro Lillo, DJ Provenzano, Francesco De Vena, Stefano Pozzovivo. E di tutti quelli assenti si parlerà di sicuro. Sono le “voci” di tutte le più grandi radio pubbliche e private del nostro Paese. Una gloria pure quelle.

La storia
Nel romanzo l’autore incontra i suoi colleghi di radio, gli speaker, i direttori artistici, i fonici, i responsabili della programmazione tra i più famosi in Italia, nell’ambito della comunicazione e del broadcasting. Sono i suoi amici di sempre. Ogni capitolo è scritto a 4 mani con un personaggio dell’etere diverso che racconta la propria vita attraverso le sue dieci canzoni preferite. Il primo amore, le prime vittorie professionali, i viaggi, le difficoltà, le scelte, in nome di un’altra grande passione, la radio. Ogni dj e addetto ai lavori si ‘scopre’ come non ha mai fatto. La vera vita di una radio-star appare così molto più diretta, forte e toccante di qualsiasi grande trasmissione radiofonica.

Ma chi è Stefano Piccirillo?
Da 28 anni la sua vita è legata ad un microfono. La sua è una delle voci storiche della radio italiana: da Rds a Radio Kiss Kiss, passando dal Rtl a Radio 101. Ha cantato al Roxy Bar come fanno le star vere, ha passeggiato sul tappeto rosso dei Grammy Awards, ha intervistato 1200 artisti. In tv ha presentato “Un disco per l’estate”, “Angeli sotto le stelle” ed è stato inviato al Dopo-Festival. Attore in fiction come “La Squadra” e “Un Posto al Sole”, Piccirillo è docente di comunicazione radiofonica presso la piccola Accademia delle Arti dello Spettacolo di Stefano Jurgens. In onda tutti i giorni alle 13 su Radio Kiss Kiss, ha fatto parte del cast dei doppiatori del film campione d’incassi “Fame”, remake dell’omonimo e celebre film di Alan Parker; ha doppiato e interpretato se stesso ne “L’ultimo Capodanno” di Marco Risi; per lo stesso regista ha prestato la voce in fase di produzione per il film su Maradona. C’è il suo “timbro” anche in pellicole del calibro di “Die Hard 2”, “L’arca di Noè”, “My name is Joe”, “Control” e “Pinocchio”. Ha pubblicato nel 2010 il romanzo “La mia guarigione”, Sangel Edizioni, ottenendo un riscontro mediatico senza precedenti per uno speaker radiofonico alle prese con la scrittura. Unico dj presente al “Festival dei due Mondi” di Spoleto nel 2010, ha conseguito il premio per la miglior opera prima alla manifestazione letteraria In Costiera Amalfitana 2011 (www.incostieraamalfitana.it). Scrive di musica e spettacolo per vari periodici, tra i quali “Starbene”, edito da Mondadori.