di M.Vittoria De Matteis
(mv.dematteis@rai.it)
A Torino, nell’edizione 2011 del TOSM appena conclusasi, si è parlato di come gestire una politica industriale volta all’innovazione, alla competitività e che utilizzi le specificità dei territori, indirizzando il cambiamento nel sistema di procurement e relazione con il sistema dei fornitori. Le aree tematiche affrontate a TOSM sono state: Energia, Sanità, Finanza, Turismo, Multimedia, Processo & Gestione. Ma soprattutto, come trasformare l’ICT in una leva per una maggiore produttività e competitività del Paese tutto. TOSM nel 2011 è stato ancora piu’ completo grazie alla co-location con ITN – Infrastructure, Telematics and Navigation, il consolidato appuntamento internazionale dedicato all’infomobilità, infrastrutture intelligenti, telematica e navigazione satellitare.
Nella sua lectio magistralis che ha aperto il salone, l’economista, attivista e saggista statunitense Jeremy Rifkin ha detto che “una terza rivoluzione industriale è l’unica via d’uscita dalla crisi e, per questo, gli imprenditori devono investire nell’ICT. Le primavere del nord Africa, gli indignati spagnoli e italiani fino al movimento Occupy Wall Street sono il presagio di una nuova era” ha affermato l’economista statunitense. “Il 15 ottobre scorso milioni di giovani si sono riversati in piazza screditando un sistema economico che privilegia l’1% di ricchi sulle spalle del 99% della popolazione”.
“Recentemente” continua Rifkin “ho incontrato numerosi organizzatori che, in Spagna, in Italia e a Wall Street hanno dato vita a queste proteste: sono persuaso del fatto che questi giovani non chiedono solo riforme politiche ed economiche del sistema. Le nuove generazioni hanno la convinzioni che ci sia qualcosa di eticamente controcorrente nella gestione dell’economia e sono determinate nel costruire una struttura governativa responsabile e nel proteggere la biosfera”. E ha concluso: "Se pensiamo di risolvere i problemi energetici con i tagli e l'austerità non abbiamo futuro. Suggerirei al nuovo presidente del Consiglio incaricato, Mario Monti, di investire nella green economy, riducendo la burocrazia, e creando una rete di servizi energetici sul territorio, fatti da piccole e medie imprese”.