E' ''urgente aggiornare la mappa di vulnerabilita''' e in alcuni casi considerare la possibilita' di svuotare da attivita' produttive e residenziali le zone fortemente esposte''. Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, a margine del Water Forum organizzato in Confindustria, in merito all'emergenza maltempo.
Il ministro ha parlato di ''delocalizzare '' e di ''modificare l'uso del territorio''. ''Siamo in una situazione di emergenza sulla quale l'attenzione deve essere richiamata in maniera ordinata ma con rapidita''' ha detto Clini.
Il ministro ha sottolineato come ''questi scenari erano gia' stati previsti dal Panel delle Nazioni Unite e dall'Organizzazione meteorologica mondiale. Il cambio delle condizioni climatiche impone un cambio di utilizzazione del territorio. Con il clima cambia la geografia ma anche l'economia di alcune zone. E' importante - ha sottolineato - una manutenzione del territorio per evitare che forti piogge generino dei disastri, impegnarsi sulla manutenzione delle infrastrutture e lavorare in maniera forte per difendere il patrimonio boschivo''. Infine ha concluso: ''Dobbiamo affrontare subito le emergenze ma soprattutto lavorare perche' nei prossimi anni non si verifichino danni''.
"Le notizie che arrivano dal messinese, inducono in primo luogo la forte solidarietà per le famiglie colpite, e rafforzano l'esigenza di avviare subito un piano nazionale integrato per la difesa del suolo". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini in merito all'ennesima emergenza alluvioni che ha colpito il messinese. "Sono interventi che l'Italia non può permettersi di rinviare", ha sottolineato il ministro che in Commissione Ambiente del Senato aveva fatto un excursus su questo tema. Troppa improvvisazione sui corsi d'acqua e da troppi anni. Per la difesa dei territori a rischio idrogeologico servono ''soluzioni permanenti'' e risorse integrative rispetto alle poche disponibili ''sulla base di progetti e non su dichiarazioni sommarie''.
Il ministro dell'Ambiente parla di questa e delle altre eco-emergenze italiane in un'audizione in Commissione Ambiente al Senato. Un ministro a tutto campo che giovedi' sara' a Genova per individuare uno schema di interventi dopo l'alluvione dei primi di novembre e che mette sul tavolo anche l'emergenza rifiuti a Napoli. Tema che intende ''riprendere in mano''. ''Non credo che avro' un futuro come ministro. Non ho problemi di consenso'' e quindi - dice Clini con una battuta - ''non ho problemi ad affrontare la questione rifiuti''.
Per la protezione delle coste parla di ''severita''' nel far rispettare le norme sulle perforazioni petrolifere mentre sulle rinnovabili rileva la necessita' di completare la revisione degli incentivi entro la fine dell'anno. Sul fronte alluvioni, in Italia, dopo ''tanti anni di improvvisazioni'' sui fiumi, ''servono soluzioni permanenti'', dice il neoministro che parla di coordinare le risorse disponibili (''poche'') e chiede al Governo ''di reintegrare le risorse disponibili sulla base di progetti e non su dichiarazioni sommarie'' basate sui fabbisogni sapendo che per la difesa del territorio occorre ''qualche mese e qualche anno''. In merito all'emergenza Campania ''noi intendiamo riprendere in mano questa situazione e seguire una linea di razionalita'', afferma Clini. ''I problemi della Campania - rileva - sono diventati drammatici e lo diventeranno sempre di piu' se non vengono adottate le soluzioni che, per esempio, sono state adottate in Emilia Romagna e in Lombardia''. Secondo Clini occorre seguire un ''principio di normalita'''.
Ma non c'e' solo la Campania, e Napoli in particolare. Sui rifiuti la situazione ''potrebbe diventare delicata in Calabria e a Roma''. E allora bisogna ''applicare prima delle norme l'etica della responsabilita'''. Noi siamo impegnati con tutti gli interlocutori a chiarire i termini delle problematiche che abbiamo di fronte. Non ho problemi di consenso e non ho difficolta' ad affrontare la problematica in termini ambientali''. Sul rispetto delle norme a protezione delle coste italiane, in merito alle esplorazioni di idrocarburi, ''saremo molto severi rispetto a qualsiasi possibilita' di sotterfugio delle regole che abbiamo posto''. Infine le rinnovabili: regolamentazione e consolidamento ed entro la fine dell'anno il completamento della revisione degli incentivi perche' ''siamo gia' in ritardo''. E' necessario, sottolinea il ministro ''portare a termine la regolamentazione relativa alle fonti rinnovabili'' per quanto riguarda il sistema degli incentivi che va ''riorientato soprattutto per generare valore aggiunto non solo nella presenza di impianti sul mercato interno italiano'' ma anche tramite ''il loro importante ruolo nella competizione internazionale''.