La storia del dissesto idrogeologico e' un problema antico per l'Italia. Ed e' proprio la storia che mette in risalto come i fenomeni si ripetano in determinate aree, piu' sensibili ed esposte. Tra queste la Costiera Amalfitana, la Liguria (Genova in particolare, 1970-1992-1993 e quella dei primi di novembre di quest'anno), l'Alta Toscana, e la Sicilia nord-orientale. Morte e distruzione da nord a sud messi ancora piu' in evidenza dagli ultimi fatti di Genova e delle Cinque Terre. E 60 anni fa era l'epoca dell'alluvione che tra il 12 e il 14 novembre del 1951 devastarono il Polesine.
Tra gli eventi recenti di maggior impatto per il nostro territorio e per drammaticita' sicuramente - anche per essersi guadagnati un posto nella memoria collettiva - quello di Sarno a Salerno, quello di Giampilieri e Scaletta Zanclea a Messina, le recenti di Genova e La Spezia, quello della Versilia, e quello a Soverato in provincia di Catanzaro, e in Piemonte. L'alluvione della Versilia il 19 giugno del 1996 con 13 morti e 1.500 senzatetto.
L'umidita' ha prodotto una scarica di quasi 500 millimetri di pioggia in 12 ore, provocando esondazioni del fiume Versilia e centinaia di frane in un bacino idrografico molto ristretto, con l'allagamento di ampie zone della pianura di uscita. Il 4 novembre del 1966 tocca a Firenze, con l'Arno oltre i livelli di guardia. I morti saranno 34 con danni inestimabili anche al patrimonio artistico. Il 5 maggio del 1998 una colata di fango e detriti provenienti da un distacco del fianco del monte Pizzo d'Alvano ha travolto Sarno e Quindici in provincia di Salerno, sommergendo la Valle del Sarno, Vallo di Lauro in Campania.
Con 159 vittime, intere abitazioni si sono ritrovate ricoperte di fango. Il 9 settembre del 2000 in un campeggio di Soverato, in provincia di Catanzaro, un nubifragio insieme con la scarsa cura del territorio provocano la morte di 12 persone. Dal 13 al 16 ottobre del 2000 un'alluvione ha colpito tutta l'area circostante il letto del fiume Po e gran parte dei suoi affluenti soprattutto in Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia.
Ci furono 23 morti e 11 dispersi, e 40.000 sfollati. Il primo ottobre del 2009 la provincia di Messina si ritrova sommersa: un'alluvione colpisce gravemente le frazioni di Giampilieri Superiore, Altolia e Briga Superiore e il comune di Scaletta Zanclea che unite al forte dissesto idrogeologico della zona genera una serie di colate di detriti, causando 36 morti. Il primo e il 2 novembre del 2010 e' la volta del Veneto: aree collinari e montane nel nord-ovest del vicentino, la aree extraurbane a ovest e a sud-est di Padova, la bassa padovana sud-occidentale, alcuni comuni tra Vicenza e Verona e in sostanza buona parte del Veneto.
Ci sara' l'esondazione del fiume Bacchiglione e di altri fiumi minori a causa delle fortissime piogge nell'area prealpina e pedemontana veneta, insieme con un'escursione termica e il conseguente scioglimento delle nevi, per 140kmq allagati. A La Spezia il 25 ottobre del 2011 un'alluvione che abbraccia anche l'Alta Toscana (la Lunigiana, Val di Vara, Cinque Terre) con 12 vittime. I fiumi Vara, Magra, Taro hanno esondato a causa delle intense precipitazioni (oltre 520 millimetri in meno di 6 ore). Pochi giorni dopo, il 4 novembre del 2011, un'alluvione si e' abbattuta su Genova e provincia causando 6 morti. I fiumi Bisagno, Fereggiano, Sturla e Scrivia per le violente piogge hanno esondato, mentre sulle coste si sono abbattute forti mareggiate.