Caos in Egitto


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Il Paese 'vietato' ai turisti

Crollano del 63% i tour organizzati c

di Nello Rega

“Nel clima di volatilità ed incertezza che caratterizza il Paese dopo la Rivoluzione, continuano a registrarsi in Egitto frequenti manifestazioni, alcune delle quali degenerano in violenti scontri tra dimostranti e forze di sicurezza. Gravi incidenti di questo tipo si stanno attualmente verificando in piazza Tahrir. Si raccomanda pertanto di non recarsi nelle suddette zone della città”.

 

In queste righe che aprono la pagina dei consigli del sito del ministero degli Esteri “Viaggiare Sicuri” , vi è tutta la tensione che si respira nel Paese delle piramidi. Raccomandazioni che seguono gli scontri e le violenze degli ultimi giorni in Egitto, e in particolare al Cairo.

 

Di fronte ad una situazione simile, e in attesa delle elezioni legislative che dovrebbero cominciare lunedì prossimo per concludersi nel marzo del 2012 (il voto si svolge in nove governatorati per volta), il fascino delle piramide, le acque cristalline del Mar Rosso e il silenzio del Nilo restano al momento off-limits.

“All’inizio della rivoluzione, nel gennaio scorso, le partenze per l’Egitto hanno subìto un arresto. Ed era anche ovvio, vista la situazione. In estate abbiamo assistito ad una ripresa soprattutto nelle località del Mar Rosso e lungo il Nilo, per le tradizionali crociere. Oggi non sappiamo quello che ci attende”. Cinzia Renzi, presidente della Fiavet (che riunisce le agenzie di viaggio), non nasconde le incognite per il futuro, anche perché le notizie che arrivano da piazza Tahrir, al Cairo, sono sempre più allarmanti. “All’inizio di novembre sono stata in Egitto per valutare la situazione turistica. Tutto lasciava pensare ad una ripresa. Ho visitato il Paese per rendermi conto di persona della situazione. Era tranquillo, non vi erano preoccupazioni. Oggi, ripeto, la situazione è impenetrabile. Aspettiamo e vediamo”.

Fino all’inizio dell’anno, ovvero prima della cosiddetta “primavera araba”, l’Egitto era meta turistica per quasi 1,3 milioni di italiani: oasi nel deserto, Mar Rosso, Nilo, piramidi, ecc. Secondo una ricerca commissionata a Tradelab da Fiavet, nei primi otto mesi di quest’anno il turismo organizzato ha subìto un calo del 63%, il 41% per il Mar Rosso. Molto spesso, per chi ha cancellato la prenotazione per questa meta è stata consigliata Formentera ma, come dicono gli esperti del settore, il turismo in Egitto non è “compensabile” con altre destinazioni.

Allarmismi a parte, secondo l’Unità di Crisi della Farnesina, “nelle zone turistiche del Mar Rosso, Luxor e Aswan la situazione appare – per il momento – normale”. Resta alto, invece, il rischio di atti terroristici nel Paese: “Particolari cautele sono raccomandate nelle località turistiche del Sinai, nella regione al confine con la Striscia di Gaza, ad Alessandria – anche alla luce del grave attentato ivi verificatosi il 1 gennaio scorso - ed al Cairo. Si raccomanda pertanto ai connazionali di adottare la massima prudenza nei luoghi affollati”.