In quattro anni dal paradiso all'inferno: così la Spagna di Jose' Luis Zapatero, precipitata dal 2007 dal 'miracolo economico' - quando era ancora un modello di crescita per il resto dell'Ue e 'sorpassava' il pil dell'Italia - alla crisi piu' profonda dopo l'esplosione della 'bolla del mattone' e il crollo del mercato del lavoro.
"Andavi in banca e chiedevi un mutuo per la casa, ti proponevano anche un prestito per la macchina" ricordano di quegli anni a Madrid. Il paese, ancora profondamente rurale 30 anni fa alla morte del dittatore Francisco Franco, ultimava un ciclo di sviluppo accelerato agevolato dal massiccio apporto di fondi Ue. Nel decennio d'oro, a cavallo fra 1997 e 2007 i "nuovi ricchi" riempivano le strade delle grandi citta' del paese con auto nuove di grossa cilidrata. L'economia del paese era 'drogata' da un mercato immobiliare sproporzionato, che fra residenziale e turistico sfornava 700mila case all'anno, piu' di Francia, Germania e Regno Unito insieme. L'immigrazione soprattutto dall'America Latina e dal Nord Africa era un rubinetto aperto, alimentata dalle esigenze di manodopera del settore del mattone. I comuni investivano, finanziati dalle banche, in infrastrutture, strade, ospedali, trasporti pubblici, in un circolo che poi si e' rivelato vizioso di indebitamento. Il paese viaggiava a una media di crescita sopra il 3%. Ma nel 2008, con la prima crisi internazionale il mercato immobiliare si e' bloccato, la 'bolla' e' esplosa e ha trainato l'economia del paese verso il basso. La Spagna si e' ritrovata con un milione di case vuote invendute, che le banche hanno dovuto rilevare (e sono diventate attivi potenzialmente tossici).
In tre anni il paese ha perso piu' di 2 milioni di posti di lavoro. La disoccupazione e' schizzata al 22%, al 44% fra i giovani. In un milione di famiglie nessuno ha piu' lavoro. I successivi giri di vite antideficit decisi dal governo Zapatero nell'ultimo anno sotto pressione di mercati e Ue hanno messo in ginocchio parte del paese. Le pensioni sono state congelate. I funzionari hanno subito un taglio del 5% dello stipendio. Una famiglia spagnola su cinque oggi non e' piu' in grado di pagare il mutuo e ogni giorno ci sono in media 178 sfratti in tutto il paese. Impedirli con la resistenza passiva e' diventato ormai la priorita numero uno del movimento degli indignados.