Rapporto Istat


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Troppi anziani non autosufficienti senza aiuti

Le famiglie dove è presente un anziano con una limitazione grave o lieve non ricevono alcun tipo di aiuto s

di M.Vittoria De Matteis
(mv.dematteis@rai.it)

Era di 400 mln di euro il capitale su cui poteva contare il Fondo per la non autosufficienza, per il biennio 2010-2011, grazie alla Legge Finanziaria 2010. Invece con la Legge di stabilità 2011 (il provvedimento che ha preso il posto della Finanziaria), il finanziamento per questa voce è stato azzerato. In precedenza, la Finanziaria 2008, aveva previsto uno stanziamento di 200 milioni di euro a favore del Fondo, con l'obiettivo di migliorare l'assistenza ai malati non autosufficienti, per i quali è necessaria un'assistenza continuativa.

Il Fondo nazionale per la non autosufficienza è una forma di finanziamento autonoma, a carattere nazionale, che permette di ripartire annualmente le risorse alle Regioni, sulla base dei dati relativi alla popolazione non autosufficiente che vi risiede, e di altri di indicatori demografici e socio economici. Tale Fondo garantisce - per questa tipologia di utenti - i livelli essenziali, e non ha una funzione sostitutiva delle prestazioni sanitarie. La crisi e la riduzione della spesa sociale rischiano di colpire le persone non autosufficienti e le loro famiglie. “Nel 2011 il sistema di welfare locale non potrà garantire neppure gli attuali livelli di spesa, lasciando scoperte delle quote di popolazione in condizione di vulnerabilità” spiega Sebastiani, responsabile di un’ indagine sulla disabilità dell’Istat. “Oltre il 50% delle famiglie con all’interno una persona di oltre 65 anni con gravi limitazioni non riceve alcun tipo di aiuto” o vivono in contesti familiari non protetti (da soli o con altri anziani): di questi 951mila presentano lievi limitazioni, 651mila gravi limitazioni. Sono queste le persone che più subiranno gli effetti della crisi economica e della riduzione della spesa sociale. E’ difficile però stabilire quante siano le persone non autosufficienti al momento in Italia, ma se i numeri della non autosufficienza sono incerti, quello che invece è già evidente è la difficoltà delle famiglie. “La rete di parentela” spiega Sebastiani “è sempre più stretta e lunga: crescono le persone da aiutare, ma non quelle che assistono. E il carico continua a gravare sulle spalle delle donne, che da sole garantiscono 2,2mln di ore di assistenza. Diminuisce inoltre l’aiuto fornito da volontari, vicini ed amici”.

Ma chi usufruisce di questo fondo? In Italia sono 2.615.000 le persone non autosufficienti secondo gli ultimi dati resi disponibili dell’Istat. Si tratta di donne e uomini che riferiscono una totale mancanza di autonomia per almeno una delle funzioni che permettono di condurre una vita quotidiana normale. Perché, se si considerano anche le persone che hanno bisogno di aiuto, anche in parte, per svolgere attività essenziali come alzarsi da un letto o da una sedia, lavarsi o vestirsi il numero sale di molto fino a quasi sette milioni, circa il 13% dell’intera popolazione. Osservando il campione in dettaglio si scopre che gli anziani disabili di età superiore ai 65 anni rappresentano il 18,7%, mentre sale il numero degli over 80: 44,5% suddiviso tra il 35,8% di uomini e 48,9% di donne.

È a questa fetta di popolazione che le Regioni erogano gli aiuti finanziati dal Fondo. Ma per ottenerli è necessario che la persona non autosufficiente certifichi la sua condizione di invalidità totale o l’handicap grave e il reddito. Quest’ultimo è calcolato dall’Indicatore della Situazione Economica Equivalente: l’Isee, infatti permette di considerare non solo il reddito della persona ma anche la ricchezza derivata dall’aiuto che il nucleo familiare può dare nelle situazioni di difficoltà. Nel 2010 il potere d’acquisto delle famiglie è sceso ancora dello 0,5% (dopo il -3,1% del 2009), la propensione al risparmio segna un -9,1%. Ma soprattutto le famiglie in stato di deprivazione non riescono a risollevarsi.