Il libro dello scienziato Vittorio Marchis


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Il fanciullo dell'inventore

Italia, 'nazione vitale, industriosa e geniale' m

Nella Storia delle invenzioni nel libro di Vittorio Marchis si passa a tempi più moderni. Quanti amanti delle due ruote devono ringraziare Carlo Guzzi che nel 1952 ha inventato le sospensioni posteriori per motoscooter. E quanti adulti, un tempo bambini, devono sorridere ripensando allo storico missile giocattolo con apertura automatica di Alessandro Quercetti, l’operaio torinese con la passione per gli aerei che “prese il brevetto di volo a vela e si arruolò nella Seconda guerra mondiale come pilota di caccia bombardieri. Nel 1945, a 25 anni, approdò alla Inco Giochi per progettare giocattoli. Quando l’azienda nel 1951 fu costretta a chiudere, Alessandro decise di rilevarla: nacque così la Quercetti. Dopo Galopp, un cavallo meccanico montato da un cow boy, il successo internazionale arrivò nel 1963 con Tor, un missile che si lanciava con un elastico fino a cento metri d’altezza, dotato di una bilancia aerodinamica e di un paracadute che lo riportava dolcemente a terra. Seguirono molti altri ‘oggetti volanti’…Ma la storia dei giocattoli di Alessandro Quercetti non sarebbe completa se non si ricordassero almeno i chiodini di Coloredo, i meccanismi di Georello e soprattutto Zero+1, un giocattolo di plastica per imparare a contare che riproduceva la famosa pascalina, la progenitrice di tutte le macchine da calcolo inventata dal filosofo Blaise Pascal”.

E nel 1969 arrivò il calcolatore elettronico di Pier Giorgio Perotto e Giovanni De Sandre. E poi, altre invenzioni: dall’autovettura con tettuccio apribile del 1974 di Renzo Carli all’appendiabiti per gonne di Mario Mainetti del 1978, che negli anni Ottanta hanno avuto una notevole espansione in Oriente, Africa, Sudafrica, Hong Kong, Thailandia, Sri Lanka, Shangai, Bangladesh, India e Vietnam. Tanto per nominarne un’altra, quanti di voi hanno ancora delle audiocassette? Vanno ben custodite negli appositi contenitori di plastica trasparente, inventate nel 1979 grazie all’ingegno di Vincenzo Meille.

L’Italia appare così come “una nazione vitale, industriosa e geniale” e il libro raccoglie la creatività di premi Nobel, operai, capitani d’industria, ingegneri, soldati, campioni dello sport, che pagina dopo pagina, danno forma al profilo sociale, industriale e culturale dell’Italia. La 151esima invenzione è, senza dubbio, quella dell’autore di questa raccolta di geniali idee. Vittorio Marchis ha brevettato un’invenzione di “recupero”: “Dagli scarti e i pezzi che avanzano della lavorazione dei travetti di legno lunghi tre metri, usati principalmente per i tetti, si possono creare dei mattoni tipo ‘lego’ che si possono incastrare tra di loro per costruire le casette per bambini. Ho venduto il brevetto a una falegnameria che ha realizzato il progetto”, conclude orgoglioso Marchis il giorno prima dell’uscita in libreria della sua raccolta. Dal tono della voce è entusiasta grazie al ‘fanciullo’ che vive sempre nelle persone ingegnose e creative. (McdM)