di Mauro Caputi
Lazio e Udinese in vetta, Milan all’inseguimento. Il rinvio di Napoli-Juventus per il maltempo disegna questa classifica al termine dell’undicesima giornata. Per le due primatiste le vittorie sono arrivate al termine di match casalinghi complicati e tesi fino all’ultimo istante. I rossoneri, invece, archiviano con largo anticipo l’impegno contro il Catania.
Al ‘Friuli’ apre le danze Dusan Basta che fa centro dopo 48” sfruttando una serie di carambole in area. L’Udinese dà l’impressione di giostrare da par suo, ma il Siena cresce col passare dei minuti e dimostra quanto sia importante Handanovic per la squadra di Guidolin (ne sanno qualcosa Calaiò e Destro). Non che i padroni di casa siano rinunciatari, anzi lo spettacolo ne guadagna. Avvio di ripresa con l’Udinese che prima sfiora il raddoppio (palo di Floro Flores, poi Di Natale manca a porta sguarnita) e poi lo concretizza: al 64’ Di Natale si fa largo in area da par suo e sigla l’ottavo gol in questo campionato. Il Siena non si arrende e al 77’ Bolzoni, con un gran sinistro, riapre i giochi (è il primo gol che l’Udinese subisce in casa). Toscani volonterosi, ma è Isla a sprecare in contropiede l’occasione più solare. Finisce 2-1, Udine in festa per il primato.
La Lazio risponde superando 1-0 il Parma con il gol di Sculli a 6’ dalla fine. Partita equilibrata, con gli ospiti a tratti padroni del campo. Nel primo tempo c’è una traversa per parte, Lulic e Biabiany entrambi di testa. Fra i biancocelesti Cissé è sempre in ombra, Klose sempre decisivo. Il tedesco ci prova spesso da solo, poi si trasforma in assistman sfondando centralmente la difesa del Parma e liberando al centro Kozak che vede la sua conclusione ribattuta sulla linea prima del tap-in di Sculli che vale i tre punti.Il pomeriggio di San Siro è stato una festa per il Milan che vince 4-0. Contro il sorprendente Catania i rossoneri mettono subito la gara in discesa. Al 7’ Ibrahimovic trasforma il rigore procurato dal fallo di Lanzafame sull’incursione di Robinho. Al 24’ lo stesso brasiliano, in giornata di grazia, raddoppia con un bel diagonale dopo essersi liberato di un paio di difensori. I rossoneri controllano senza soffrire e colpiscono ancora nella ripresa. Al 69’ c’è l’autogol di Lodi su conclusione del solito Robinho (il centrocampista etneo devia il pallone prima sul palo e poi in rete per anticipare Seedorf). Passano altri 3’ e Zambrotta fa poker riprendendo una corta respinta di Andujar su punizione. Inzaghi ha l’occasione per il pokerissimo, ma la lezione per la squadra di Montella, mai in partita, evidentemente era sufficiente così.
A Bergamo c’è il secondo stop consecutivo del Cagliari. L’Atalanta s’impone 1-0 con Denis che trova il gol all’80’ (girata in area dopo aver ben difeso il pallone) dopo aver avuto quattro occasioni nel primo tempo. Il Cagliari si accontenta di reggere l’urto dei nerazzurri per buona parte della gara e si fa pericoloso solo nell’ultimo quarto di partita. L’unica occasione nitida, tuttavia, capita a Nenè a 2’ dal termine ed è bravo consigli a dire di no.
Il Chievo interrompe la serie di 3 sconfitte consecutive regolando 1-0 la Fiorentina. Sotto la pioggia di Verona le squadre appaiono rinunciatarie nella prima frazione. Qualcosa di più si vede nella ripresa, non fosse per il gol di Rigoni (66’) che si rivelerà decisivo. Jovetic e Gilardino provano a raddrizzare il risultato, senza fortuna né continuità. Alla fine i clivensi mettono fra le note di cronaca anche una traversa (Hetemaj) per legittimare il successo.
Al Cesena non serve il cambio di allenatore per raddrizzare la stagione. Al ‘Manuzzi’ il Lecce è corsaro in virtù del contropiede di Cuadrado che fissa l’1-0 al 56’. Annata no, fino a questo momento, per i romagnoli. Si vede dagli episodi: subito prima del gol partita salentino, Benussi aveva fatto il miracolo su colpo di testa ravvicinato di Mutu. Ma la sfortuna, gli episodi, non giustificano tutto: la squadra di Arrigoni si trova con l’uomo in più per 32’ (più 5’ di recupero) in virtù dell’espulsione di Muriel (che protesta troppo vivacemente su un fischio arbitrale) e non riesce a imbastire attacchi convincenti contro una retroguardia che fra le più vulnerabili del torneo. Per il Lecce è il secondo successo in campionato (sempre in trasferta), il Cesena è ultimo a quota 3, a 4 lunghezze dal Novara penultimo.