Si chiudono oggi i lavori del G20 di Cannes con la conferenza stampa del 'padrone di casa', il presidente francese Nicolas Sarkozy, prevista per le 14:15. È probabile che il summit si concluda più tardi, viste le questioni ancora aperte sul tavolo dei Grandi dopo la prima giornata di lavori. Secondo la bozza circolata ieri, si va verso un 'piano d'azione' per far ripartire la crescita e scongiurare "i rischi al ribasso" per l'economia globale ribaditi dal documento.
Ieri il premier italiano, Silvio Berlusconi, ha rassicurato i partner del G20 sugli impegni dell'Italia: verranno attuati in breve tempo. Sarkozy ha chiesto che si acceleri, mentre l'Fmi, che potrebbe essere ricapitalizzato per permettere di concedere prestiti "prudenziali" a breve termine proprio all'Italia e alla Spagna, si avvia a veder crescere di peso i Paesi emergenti, i Bric (Brasile, Russia, India e Cina) rispetto a un'eurozona in crisi.
Più difficile una svolta sulla cosiddetta Tobin tax, la tassa sulle transazioni finananziarie. Sarkozy avrebbe voluto un primo risultato, ma si deve accontentare dell'assenso di Brasile e Argentina, mentre rimane la diffidenza degli Usa. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha chiesto da un lato all'Europa di accelerare, ma pare che il documento finale chiederà a Washington uno stimolo alla sua economia a breve termine e ulteriori misure per il consolidamento fiscale. A sorridere la Cina, il Brasile e la Russia, che sembrerebbero pronte a iniettare liquidità nell'Fmi, aumentando anche il proprio peso. In attesa che il fondo salva-Stati europeo (Efsf) si rafforzi. Per la Russia potrebbe essere un primo passo verso l'ingresso nel Wto. La Cina dovrebbe ottenere un allentamento delle pressioni per la rivalutazione della moneta, il reminbi, e alcune facilitazioni dall'Ue sulle esportazioni.
Questa mattina tra le 9:15 e le 12:45 sono previste tre sessioni di lavoro dei Grandi, seguite da un pranzo che chiuderà la serie di incontri tra i leader mondiali. Oggi sarà anche la giornata dell'ultima uscita del neo presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, da numero uno del Financial Stabiliy Board. Draghi porta con sé a Cannes una lista di 29 banche, fra cui sembra anche l'italiana Unicredit, che dovranno chiudere, in tre anni e a partire dal 2016, con un aumento di capitale tra l'1 e 2,5% del coefficiente patrimoniale, a seconda della rilevanza sistemica dell'istituto.
Al termine dei lavori del G20, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, terrà una conferenza stampa. Poi sarà impegnato in un vertice ufficiale a due con il presidente Sarkozy.
Pronto un piano d'azione con focus sulla crescita
Un "piano d'azione" per "sostenere la ripresa nel breve termine e restaurare la stabilità finanziaria", perché la crescita "si è indebolita e i rischi verso il basso sono aumentati". E' quanto si legge nella bozza del comunicato finale del G20, dopo la prima giornata di lavori. Secondo i leader presenti al summit, l'economia "è entrata in una nuova e difficile fase", anche a causa "del calo della fiducia". Il documento, oltre a porre il focus sulla crescita, cita la crisi del debito dell'eurozona e sottolinea come si sia aggravata. "L'incertezza sulla sostenibilità dei livelli di debito in alcune economie avanzate - si legge - è cresciuta".
Il G20 si impegna a prendere tutti i provvedimenti necessari per preservare la stabilità dei sistemi bancari e dei mercati finanziari. In particolare, le banche saranno "adeguatamente capitalizzate e avranno un sufficiente accesso al funding". Un ruolo importante viene riconosciuto alle banche centrali, che proseguiranno "nel fornire liquidità" agli altri istituti. Per la ripresa, il G20 si concentrerà su "un appropriato mix di misure". Le politiche monetarie "manterranno la stabilità dei prezzi nel medio periodo". I Paesi avanzati, tenendo conto delle differenti circostanze nazionali, "adotteranno politiche adatte a riportare la fiducia e sostenere la crescita" attraverso "chiare, credibili e specifiche misure per ottenere il risanamento dei conti".
I governi dell'area dell'euro "si impegnano ad adottare tutte le misure e le azioni necessarie per assicurare la stabilità dell'euro". Sugli accordi del 27 ottobre scorso, il G20 pone l'accento sui conti pubblici. "Un particolare sforzo in termini di consolidamento fiscale - si legge ancora nella bozza del piano d'azione - sarà compiuto dagli Stati membri dell'eurozona che stanno sperimentando tensioni sui mercati del debito sovrano". Ma anche Stati Uniti e Giappone si assumono impegni, stando alla bozza. Washington dovrà attuare velocemente un pacchetto di misure di stimolo nel breve periodo per "sostenere la ripresa" coerente con "un credibile piano di risanamento dei conti pubblici nel medio periodo". Tokyo dovrà invece "realizzare speditamente misure fiscali per la ricostruzione post-terremoto", un piano stimato in almeno 19mila miliardi di yen.
Per Paesi 'in salute' come la Germania, saranno lasciati operare gli stabilizzatori automatici e, nel caso in cui le condizioni globali dovessero peggiorare, saranno prese "misure per sostenere la domanda domestica", pur mantenendo la barra dritta sugli obiettivi fiscali. Le nazioni emergenti, infine, "si impegnano ad adottare politiche macroeconomiche per promuovere il rafforzamento delle loro economie e quelli in surplus si muoveranno verso una crescita più guidata dalla domanda domestica per sostenere la ripresa globale e la stabilità finanziaria".
Il G20 sottolinea nella bozza "l'impegno per muovere rapidamente un sistema dei cambi più determinato dal mercato e rafforzare la flessibilità dei tassi di cambio per riflettere i fondamentali e trattenersi dalla svalutazione competitiva delle valute". Un plauso va alla Russia e alle sue misure valutarie per consentire al rublo "di muoversi maggiormente in linea con le forze di mercato" e alla determinazione della Cina "ad aumentare la flessibilità del tasso di cambio in linea con i fondamentali di mercato".