Quando si è malati la mente diventa più "vigile" e riesce a individuare in modo più efficace i potenziali pericoli. Ad affermarlo, in uno studio pubblicato su Psychological Science, sono i ricercatori dell'Università del Kentucky di Lexington (Usa) guidati da Saul Miller.
Durante la ricerca gli esperti hanno chiesto a un gruppo di soggetti di visionare una serie di immagini che, in alcuni casi, raffiguravano facce umane "deformate" perché, ad esempio, affette da eruzioni cutanee o perché immortalate nell'atto del tossire. In un primo esperimento i soggetti dovevano associare ai volti una figura geometrica, mentre nel secondo dovevano "interpretare" le immagini dei volti, stabilendo quali celavano sofferenza.
Al termine di entrambi i compiti è emerso che i partecipanti che di recente erano stati malati mostravano più attenzione ai volti "anormali": nel primo esercizio dedicavano più tempo a trovare la corrispondenza con la figura geometrica, mentre nel secondo erano più rapidi a individuarli. Secondo gli esperti questo potrebbe dimostrare che la patologia sperimentata di recente li aveva resi più sensibili ai pericoli e, di conseguenza, maggiormente pronti a evitarli.