Gli applausi, qualche bandiera, mazzi di fiori e l'abbraccio di tutto lo sport italiano. Marco Simoncelli è tornato in Italia, il viaggio piu' triste del pilota 24enne morto nel tragico incidente di domenica sulla pista di Sepang. La salma di 'Sic' è sbarcata a Fiumicino e un centinaio di operatori aeroportuali ha salutato l'arrivo del feretro con un lungo e sentito applauso. Sullo stesso volo il papà del pilota, Paolo Simoncelli, distrutto dal dolore, e la fidanzata Kate, ma anche Valentino Rossi, amico e compagno di Marco, che al gp malese con Colin Edwards ha inconsapevolmente investito Simoncelli quando era già a terra. Ad accoglierli il presidente del Coni, Gianni Petrucci, e il segretario generale, Raffaele Pagnozzi, a rappresentare tutto il mondo sportivo. Un cuscino tricolore, a nome del Coni, è stato adagiato sul feretro del campione. A Fiumicino era presente anche il presidente della Federmoto, Paolo Sesti.
''Al papa' ho detto poche frasi - le parole di Petrucci -. Domenica quando abbiamo disposto il minuto di raccoglimento, prima delle partite, c'e' stata una totale dimostrazione di quanto fosse amato questo atleta. Era un ragazzo sempre sereno e disponibile. La nostra presenza qui e' per dimostrare l'amore e l'affetto per questo ragazzo. In questi momenti bisogna solo pregare, e che Dio lo abbia in gloria. L'essere umano e' fragile chi ha fede deve pregare, chi e' nello sport spesso viene visto come un qualcosa di irraggiungibile e invece è fragile come tutti gli esseri umani. Marco rappresentava la gioia di vivere, se n'e' andato un campione dello sport italiano''.
Il papà di Simoncelli in lacrime ha ringraziato tutti: ''Marco è sempre stato disponibile con voi, spero anche io di fare altrettanto. Grazie veramente a tutti'' le uniche parole prima di salire sulla macchina che ha seguito il carro con il feretro del figlio.
Rossi, aria apparentemente tranquilla, cappellino con visiera e felpa nera: ''Marco era un grande e non lo dimenticherò mai - ha detto il nove volte campione del mondo - non e' stato bello in queste ore, non ho pensato a niente: ho parlato con Paolo, sta abbastanza male e lo abbiamo abbracciato tutti. Tanti i ricordi che mi portero' dietro, stavamo insieme tutti i giorni, ci allenavamo insieme, poi andavamo con tutto ciò che era a motore, la nostra passione. Ma noi lo sappiamo che è una cosa che puo' capitare''. E smentisce le voci di un suo possibile ritiro dopo la tragedia: ''Non l'ho mai detto, probabilmente è stata una dichiarazione fatta soltanto per vendere i giornali''.
A Coriano, il suo paese, la camera ardente. Giovedi' dovrebbero svolgersi i funerali.