Julian Assange dalla sua prigione dorata nella campagna del Norfolk lancia l'allarme per Wikileaks che, denuncia, si appresta a 'chiudere' per mancanza di fondi, interrompendo la pubblicazione di "migliaia" di altri documenti segreti di Washington. "Wikileaks - dice Assange in un videomessaggio - ha bisogno di voi, non possiamo permettere alle banche di controllare le nostre vite. Abbiamo deciso di concentrare tutti i nostri sforzi nel combattere la corruzione di questi istituzioni finanziare".
"Se WikiLeaks non troverà una soluzione per eliminare questo blocco non saremo semplicemente più in grado di continuare (il nostro lavoro) oltre la fine dell'anno", ha dichiarato Assange aggiungendo che la sua organizzazione ha bisogno di 3,5 milioni di dollari per superare i prossimi 12 mesi.
Il problema di Wikileaks non sono la mancanza di donatori ma il blocco, attivo da dicembre 2010, dei canali di approviggionamento usati dal sito a partire dai due circuiti di carte di credito Mastercard e Visa, 'persuasi' dagli Usa a rompere ogni rapporto con la struttura di Assange.
Da Visa e Mastercard, insieme a Bank of America, eBay, PayPal e Western Union, arrivavano il 95% dei fondi per Wikileaks. A luglio WikiLeaks presentò un esposto all'antitrust europea denunciando Visa e MasterCard per violazione dei trattati Ue. Assange spera che Bruxelles decida entro metà novembre di aprire una procedura di infrazione contro i due circuiti di carte di credito.
Assange ha puntato il dito contro Washington: siamo vittima, ha detto, di "un attacco organizzato dagli Usa che include invettive da esponenti dell'estrema destra, e minacce di morte contro lo staff di WikiLeaks".
Intanto il 28 novembre, a un anno dalla pubblicazione del Cable-gate del dipartimento di Stato americano, WikiLeaks rivelerà "il suo nuovo nuovo sistema di consegna elettronica" del materiale sensibile. Assange ha spiegato che il sistema sarà "totalmente indipendente".