In italiano, inglese, spagnolo. Dal mondo intero commenti riempiono le pagine Facebook del Fan club di Marco Simoncelli. Il pilota di moto Gp, morto ieri mattina dopo una caduta nel secondo giro del Gran Premio di Sepang in Malesia, viene ricordato con nostalgia e disperazione dagli ammiratori di una vita. "Addio Supersic. Lascerai un vuoto incolmabile lì, sulla linea di partenza", si legge. E ancora "Ci mancheranno le tue gesta eroiche, le tue lotte in pista, sfreccia ancora per noi".
Ma Supersic non era solo "un campione scomparso troppo presto per dimostrare al mondo la propria eccellenza". Era una persona appassionata. Alla vita, al suo lavoro, alle persone. "Era stato proprio lui, in una delle tante interviste rilasciate ai giornali - racconta in un post un tifoso - a dichiarare di non aver paura della morte perché 'si vive di più andando 5 minuti al massimo su una moto come questa, di quanto non faccia certa gente in una vita intera'".
E Simoncelli, come raccontano i fan, questa passione riusciva a trasmetterla. "Ciao Marco, unico nel tuo sport e nella simpatia, persona solare, mai in cattedra, disponibile, simpatico, umile e vero", scrivono. "Faremo tesoro della profonda umanità che ti contraddistingueva - continuano - della tua ambizione, voracità, passione voglia di vincere". "Oggi il freddo di questo lungo inverno, si fa sentire ancora più pungente. I brividi scalano la pelle. La pioggia scende come un pianto celeste, come a voler partecipare congiunta al nostro dolore". Questo l'ultimo saluto.