di Maurizio Righetti
La sua vita cambiò all’improvviso a 46 anni. Era stato un nuotatore eccellente in vasca nella prima parte della sua carriera, poi scelse di passare al gran fondo. Che ancora praticava con risultati di assoluto rilievo. Le sue traversate in tutti gli stili e in ogni fiume, mare, oceano avevano stupito l’intero pianeta. Ancora molti record mondiali gli appartengono. E tante imprese sono rimaste uniche, come il tratto Sardegna-Corsica (le “famigerate”Bocche di Bonifacio). Grazie alla sua attività, la Federnuoto ha elaborato un regolamento per dare organicità all’attività del fondo.
Investito a San Giovanni da un pirata della strada
Ci incontriamo per una chiacchierata “retrospettiva”. Ma anche con uno sguardo al futuro. Siamo sulla strada “maledetta”. E’ vicina alla sua abitazione, nel quartiere romano di San Giovanni. Larga e dritta, attraversandola non si potrebbe proprio immaginare che si è ad un ‘bivio’. Non lo pensava nemmeno lui, quella sera del 1989.
“Ero andato a prendere un caffè al bar prima di tornare a casa “, racconta Gianni Golini, oggi grande organizzatore. “Ma ci sono arrivato solo qualche mese più tardi”. Come, come? “Si, una vettura mi travolse, non ho mai saputo quale, nessuno l’ha più rintracciata, non so chi la conducesse. So soltanto che mi sono risvegliato qualche giorno dopo all’ospedale con tutte le ossa rotte. Letteralmente. E per rimettermi in piedi ci sono volute tante operazioni, anni di rieducazione e si può dire che ancora non è finita”. Quando i grandi sponsor se lo contendevano
Di anni da allora ne sono passati 22, ma prima di arrivare ai 70, “molto prima”, dice lui, che quel traguardo lo raggiungerà nel 2013, “voglio rifarmi a nuoto lo Stretto di Messina, il percorso che ho sempre preferito”. Ci metterà un po’ di più, ma il valore della prova, e il suo sapore, stavolta saranno diversi e forse migliori.
Gli aneddoti di quel pezzo di vita sono tanti: riguardano l’importanza di avere dei barcaioli giusti ad affiancarti, quelli che ti indicano i punti dove le correnti ti danno meno fastidio; gli autografi, le foto e le miss; la competizione tra gli sponsor (e che sponsor) per accaparrarsi il patrocinio delle varie imprese. “Una volta mi chiamarono per fare la Vulcano-Milazzo con un preavviso di 12 ore. Ero a Roma. Sono partito al volo, non ho riposato, ho nuotato quasi ‘dormendo’. Ma feci tutto il percorso. A delfino” .
La sua passione principale è rimasta lo sport
Poteva arrendersi, Gianni, dopo quel devastante incidente. Ma non le fece. Anzi rimase nello sport, divenne rappresentante delle atleti medagliati al valore atletico ed è tuttora presidente della prestigiosa sezione Roma Sud della Associazione degli Olimpici e Azzurri d’Italia. E’ Cavaliere della Repubblica per meriti sportivi.
Da anni, e lo farà anche nel prossimo dicembre, organizza manifestazioni di premiazione degli atleti italiani più meritevoli a livello internazionale e di riconoscimento ai campioni che, negli anni passati, hanno dato lustro al nostro Paese. Erano, e sono, veri e propri stati generali dello sport. Dà vita, anche nelle scuole, ad iniziative di promozione di valori ‘positivi’ come quelle relative alla diffusione della cultura dell'integrazione alimentare sportiva fatta con semplici vitamine e non con gli steroidi o altri prodotti proibiti e dannosi per la salute.
Un irripetibile elenco di memorabili imprese
Gianni Golini ha effettuato le traversate della Manica a delfino (primo italiano a farlo), la Vulcano-Milazzo (primo ad effettuarla semza l’aiuto di pinne), Isola di Serpentari-Carbonara-Villasimius, la Ponza-Terracina, la Baia-Rio de Janeiro a delfino, la Ustica-Palermo, lo stretto di Gibilterra a delfino, la Ponza-Circeo, la Jablam-Lattakia in Siria. Ha percorso in andata e ritorno lo Stretto di Messina in stile libero e successivamente a delfino, infine adoperando i quattro stili con un tempo complessivo di 5.13’5”. Questo tratto di mare che gli è particolarmente caro, tanto da fargli guadagnare l’appellativo di “Squalo dello Stretto”, lo ha visto impegnato ben ventiquattro volte di cui dieci a delfino. Ha partecipato cinque volte alla Capri-Napoli, cinque volte alla traversata del Nilo, quattro volte alla Baja-Torregaveta, tre volte alla Starigrad-Kabal (ex Jugoslavia) ed alla Rio Corona in Argentina, prova sulla distanza di 66 km.