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Udinese sola in vetta, battuto il Novara
Pazzo Milan vince a Lecce col tris di Boateng

Lazio seconda con il 2-0 a Bologna. A reti bianche Cagliari-Napoli, tornano a vincere Roma e Inter u

di Mauro Caputi

Ottava giornata (settima effettiva) e la serie A vive la sua prima fuga. L’Udinese supera agevolmente il Novara 3-0 e sale solitaria a 15 lunghezze, a +1 sulla sempre più convincente Lazio, corsara a Bologna, a +2 sulla Juventus, bloccata in casa 2-2 dal Genoa nell’anticipo del sabato. Campionato bizzarro, apertissimo e per ora illeggibile, con un ‘mucchio’ di squadre nella parte alta di classifica raccolte in un fazzoletto di punti.

Su tutti i campi viene osservato un minuto di silenzio per commemorare Marco Simoncelli, che poche ore prima ha perso la vita nel tragico incidente sul circuito di Sepang durante il MotoGp di Malesia.

Poi si comincia a giocare. Al Friuli la squadra di Guidolin tesse con pazienza il suo calcio contro un Novara guardingo. Dopo mezz’ora la brusca accelerazione. Al 33’ Di Natale si avventa su un pallone vagante e lo monetizza anche grazie alla deviazione di un difensore che non dà scampo a Fontana. Al 37’ raddoppio di Domizzi con un colpo di nuca in tuffo su corner. In avvio di ripresa, al 49’, punizione vincente di del solito Di Natale che sale a 6 a guidare la classifica cannonieri. Sempre Totò avrebbe la possibilità di arrotondare il bottino, poi l’Udinese decide di non maramaldeggiare..

Lo 0-0 del Sant’Elia fra Cagliari e Napoli, che conferma i sardi nei quartieri alti, non è privo di emozioni. Dal Napoli era lecito aspettarsi qualcosa di più, ma l’undici di Ficcadenti è squadra accorta e pericolosa. Nel primo tempo tre legni: uno per i partenopei, con Santana, e due per i sardi, con Nenè e Nainggolan. Poi De Sanctis e Agazzi vincono i duelli contro gli attaccanti avversari. Nessun gol, ma gli spettatori non si sono annoiati..

A Lecce, nell’anticipo dell’ora di pranzo, continua la risalita del Milan. Una rimonta in classifica che è stata innanzitutto una rimonta sul campo, perché i salentini sono andati all’intervallo in vantaggio 3-0. La squadra di Di Francesco, lontana parente di quella delle ultime uscite, era andata a bersaglio al 4’ con Giacomazzi, al 30’ con il rigore dell’ex Oddo (fallo di Abbiati, sbilanciato da Yepes, su Corvia) e al 37’ con Grossmuller. E nel ruolino di Abbiati c’è un grande intervento sul fendente di Obodo. Archiviato il primo tempo da tregenda, Allegri cambia: entra Boateng e raramente una sostituzione ha avuto tale impatto su un match. Al 63’ il ghanese ha già rimesso la gara in parità. Primo centro al 49’ con una botta sotto la traversa; secondo al 55’ con un esterno destro da fuori area; tripletta servita al 63’ con una sventola violenta che trascina in porta Benassi. C’è ancora tanto tempo e i rossoneri hanno energie da vendere. Comincia l’assedio al Lecce asserragliato nell’area di rigore. All’83’ Cassano confeziona e Yepes spinge in rete di testa. E’ il 4-3 del sorpasso, meritato per quello che si è visto nella ripresa..

Si risollevano l’Inter e la Roma. I nerazzurri si aggrappano all’imperioso colpo di testa di Thiago Motta su calcio d’angolo (34’) per piegare 1-0 il Chievo a San Siro. Pazzini vivacizza l’attacco nerazzurro finché resta in campo e gli ospiti latitano in avanti per gran parte della gara. Nel finale Moscardelli bussa dalle parti di Julio Cesar che risponde in angolo. Poco per il Chievo, che interrompe una serie di quattro partite senza sconfitte. L’Inter sale a quota sette con la seconda vittoria in campionato..

La Roma, invece, si gode il gol lampo di Lamela (7’) cui bastano pochi minuti di serie A (era all’esordio assoluto) per sfoderare un pregevole sinistro a giro che non dà scampo a Tzorvas. Poi Stekelenburg si supera un paio di volte nel finale del primo tempo per conservare il prezioso 1-0 contro il Palermo. Nella ripresa i rosanero premono a tratti e si rendono pericolosi con Ilicic e Miccoli fino all’ultimo secondo. I giallorossi non riescono a chiudere i conti (potrebbe farlo Osvaldo) ma si godono comunque il successo..

L’Atalanta espugna 2-1 il campo del Parma e conquista il secondo posto virtuale in classifica. I bergamaschi hanno 8 punti, ma senza la penalità, sarebbero a quota 14, cioè un solo punto dietro l’Udinese. Al ‘Tardini’ l’uomo assist è Schelotto, Maxi Moralez è il finalizzatore. Lo schema si ripete al 55’ e al 58’ e stordisce i ducali. Con il doppio svantaggio a pesare sulla schiena, la squadra di Colomba prova a reagire, ma arriva solo a metà dell’opera. All’80’ Valdes, entrato 7’ prima, riceve da Gobbi e mette alle spalle di Consigli. Finale più confuso che convulso, l’Atalanta non ha problemi a conservare il vantaggio.

Il Siena supera autorevolmente 2-0 un Cesena in disarmo (due pareggi e cinque sconfitte). Al 9’ Gonzalez sfrutta una disattenzione difensiva dei romagnoli e vola a mettere in discesa la partita. A fronte di una reazione inesistente il Siena raddoppia al 53’ con Calaiò che realizza di testa dopo che Gonzalez aveva recuperato un pallone nel cuore dell’area del Cesena. Arrivare al 90’ senza sussulti è fin troppo facile per i padroni di casa. In casa cesenate scricchiola la panchina di Giampaolo.

Effetto-derby sulla Lazio, che dopo la Roma si beve il Bologna al Dall’Ara (0-2) nel posticipo domenicale. Successo pesantissimo che consegna alla squadra di Reja il secondo posto solitario in classifica ad un solo respiro dalla capolista Udinese. Bella, tosta e anche un po’ fortunata, il che non guasta mai: i gol biancocelesti, uno per tempo, arrivano infatti con l’aiuto di due deviazioni. La punizione forte e tesa di Hernanes (23’), una sorta di corner corto, impatta la sagoma di Acquafresca e finisce in rete. La conclusione di Lulic al 48’, dopo un assist di Cissè, trova ‘l’aiutino’ di Portanova che rende inutile il volo di Agliardi. Buona sorte che non cambia però il senso della sfida: la differenza di valori in campo è apparsa evidente, specie nella ripresa. Più viva e pericolosa la formazione di Pioli nel primo tempo, con tre nitide occasioni (Acquafresca, Portanova e Ramirez) che si sono però infrante sui guanti di un grande Marchetti, in serata di grazia. In questo strano campionato, la Lazio ora non si può più nascondere: tra gli invitati al ballo scudetto, carta canta, entrano di diritto anche Klose e compagni.