Il progetto è nato nel 1999


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Galileo, tanta Italia nei satelliti Ue

Tappe e numeri del programma galileo_programma_296

Nessun problema al secondo tentativo e come previsto la navetta russa Soyuz  si è staccata dal suolo per portare in orbita i primi due satelliti (denominati IOV, In Orbit Validation) del programma Galileo.

Con la partenza dei primi due elementi, l'Europa mette la prima pietra del proprio sistema di navigazione globale, realizzato anche con un ruolo significativo dell'Agenzia spaziale italiana (Asi).

Il lancio dei prossimi due satelliti è previsto per il 2012: con i primi quattro moduli in orbita Galileo sarà quindi dotato del nucleo operativo, attorno al quale il sistema si svilupperà.

L'intera costellazione, che verrà completata entro il 2019, sarà composta da 30 satelliti e orbiterà a un'altezza di 23.600 chilometri. Si calcola che nei primi 20 anni di vita il sistema europeo, che si candida a essere l'alternativa allo statunitense Gps, recherà benefici all'economia comunitaria per circa 90 miliardi.

Ecco le tappe, i numeri e la partecipazione italiana al programma Galileo.

- LE TAPPE. Galileo nasce ufficialmente nel febbraio 1999 quando la Commissione Ue, su spinta dell'allora responsabile dei trasporti, Loyola de Palacio, presenta la prima proposta per la creazione di un sistema di posizionamento satellitare europeo. Il 26 maggio 2003 l'Ue e l'Esa, l'Agenzia spaziale europea, siglano l'intesa per il primo sviluppo di Galileo, ma il modello di finanziamento economico scelto pubblico-privato, si rivela inadeguato (sostituito da uno esclusivamente comunitario nel 2007). Nel 2004 un'intesa sull'interoperabilita' GPS-Galileo mette fine al braccio di ferro tra Bruxelles e Washington, fino ad allora intenzionata a far abortire il progetto europeo. Nel 2005 viene lanciato il primo satellite di prova Giove1, seguito 3 anni dopo da Giove2. Oggi il lancio dei primi due satelliti operativi. Altri due partiranno nell'agosto o settembre prossimi. Entro il 2014 o l'inizio del 2015 Galileo diventera' operativo. Galileo sara' completato nel 2020.

- I NUMERI. 30 satelliti in grado di coprire tutto il pianeta e di dare la posizione con un errore di circa 30 centimetri. Un costo di circa 5 miliardi di euro per il periodo 2000-2013 e quindi di un miliardo di euro all'anno a partire dal 2014. La creazione di un indotto valutato sui 70-90 miliardi di euro per il periodo 2014-2030. Una ricaduta in termini di occupazione stimata in un massimo di 80 mila posti di lavoro gia' per il 2014-2015, data inizio dell'attività di Galileo.

- L'IMPEGNO ITALIANO. Galileo parla anche tanto italiano. I primi 4 satelliti del sistema operativo sono stati assemblati e testati da Thales Alenia Space nella sede romana della societa' franco-italiana grazie a un contratto da 400 milioni di euro. Telespazio, assieme alla tedesca DLR GfR, gestira' dal centro del Fucino lo sviluppo della piena capacita' operativa di Galileo con un contratto da 195 milioni di euro. Thales Alenia Space costruira' anche le antenne (negli stabilimenti dell'Aquila) ed i generatori di segnali (a Milano) degli altri 14 satelliti necessari per terminare la prima fase del progetto. I contratti di Galileo daranno lavoro in Italia a 250-300 tra ingegneri e periti, un terzo di nuova assunzione.