Il Brenner-Park, lussuoso con discrezione


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L'albergo della politica

Ha ospitato i potenti della terra, le sue mura sono a conoscenza di molti segreti brenner_park_296

Baden Baden – Il maestoso hotel Brenner Park, a Ba-den Baden, è uno di quegli edifici non istituzionali le cui mura sono state testimoni di avvenimenti che han-no fatto la storia del mondo e nelle cui sale, lontano da occhi indiscreti, si sono spesso incontrati i potenti del-la terra per discuterne i destini. Come quando, nel febbraio del 1962, il presidente francese Charles De Gaulle e il premier tedesco Konrad Adenauer, accompagnati dai rispettivi ministri degli esteri, proprio in un salottino dell’Hotel Brenner tennero un vertice franco-tedesco. De Gaulle, reduce da un attentato mancato, voleva convincere Adenauer, ancora conva-lescente per un infarto, sulla validità del secondo pro-getto dell’Europa Unita prodotto dalla commissione Fouchet. Orgogliosi dell’avvenimento i tedeschi, che per ricordarlo hanno appeso una targa sul muro della hall. Più di recente, in occasione del vertice Nato 2009, tenutosi a Strasburgo e Baden Baden, Barack Obama e Angela Merkel hanno soggiornato proprio al Brenner e lì hanno tenuto un mini-bilaterale. Se si vo-lesse cercare in Germania una succursale del ministero degli Esteri, la si troverebbe proprio in questo albergo, lussuosamente austero.

LA STORIA
Le origini dell’edificio risalgono al lontano 1834. Si chiamava Stephanienbad, in onore della principessa Stephanie di Baden, figlia adottiva di Napoleone. Nel 1857 l’albergo fu acquistato da un uomo d’affari francese, che ne fece un punto di ritrovo dell’aristocrazia e della nobiltà d’oltralpe. Il quotidiano parigino “Estafette” definì Baden Baden la “Parigi estiva”, favorendo così la frequentazione dell’antica stazione termale e del suo albergo più prestigioso, che passò di mano nel 1872, quando fu acquistato magnate tedesco Anton Brenner, che ne affidò la gestione al figlio Camille. Il quale lo trasformò con cura maniacale in un 5 stelle lusso, ampliandolo e dotandolo di un bel parco sulle rive del fiume Oos. L’hotel diventò la residenza più elegante di Baden, e la lista dei suoi ospiti si arricchì ogni giorno di personaggi illustri. Il cancelliere Otto Von Bismark, il principe Michele di Russia, il principe di Galles, che diventerà poi re Edoardo VII, sono stati solo alcuni degli ospiti più fedeli. Ma il Brenner-Park non era famoso solo in Europa. Il marajah di Kapurthala e il re del Siam e del Laos, Chulalongkorn, trascorsero lunghi periodi a Baden con il loro numeroso seguito. Prima della grande guerra cominciarono ad arrivare gli americani, Henry Ford su tutti.

FRA LE DUE GUERRE
Il break provocato dalla prima guerra mondiale mise in seria difficoltà Camille Brenner, che aveva investito ingenti somme per ristrutturare l’edificio. Solo nel 1920 i lavori poterono essere avviati, e nel 1924 l’albergo riaprì i battenti, per conoscere una stagione d’oro. Per trovare posto bisognava prenotarsi con largo anticipo, e oltre 500 dipendenti assicuravano il mantenimento di uno standard di elevatissima qualità. La “golden age” durò poco. La crisi finanziaria del 1929 si fece sentire pesantemente, la clientela diminuì drasticamente, e solo nel 1937, con la riapertura del casinò, tornò agli antichi splendori. Fra gli ospiti dell’epoca, Walt Disney e il principe di Monaco. Solo in quell’anno il Brenner fece registrare 40.000 presenze. Nuovo stop per la II guerra mondiale. Nel ’45 l’edificio divenne il quartier generale dell’amministrazione francese, per tornare alla sua funzione originaria solo nel 1950, senza perdere però la sua vocazione “politica”, soprattutto per i vertici franco-tedeschi. Giscard D’Estaing e Helmut Schmidt, Jacques Chirac e Helmut Kohl e hanno spesso preso il the nei suoi salotti riservati.

IL BRENNER OGGI
Il Brenner Park è una istituzione di Baden Baden. Ha 100 stanze, una spa lussuosissima, una piscina di 16 metri, e servizi di prim’ordine. Viene considerato l’albergo più bello della Germania, ma i dirigenti, con falsa modestia, dicono che ai tedeschi non piace fare le classifiche. Il ristorante, 2 stelle Michelin e 17 punti Gault & Millau, è affidato allo chef Andreas Krolik. Lo status dell’hotel farebbe pensare a prezzi da capogiro. Ma il costo di una stanza singola equivale a quello di un qualsiasi 4 stelle di Milano o Venezia. E questo la dice lunga sui rapporti qualità prezzo dell’Italia rispetto agli altri paesi occidentali.

(M. I.)


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