Ci sono guerriglieri invecchiati come Nail Barghuti, in galera dal 1978 per aver partecipato a un attacco che costo' la vita a un soldato israeliano; e killer quasi 'per caso' come il tassista Sami Khaled Yunes, il piu' anziano del lotto con i suoi 79 anni, condannato per aver ucciso un militare nel 1983, in una sorta di raptus. Ma ci sono anche gli autori di alcuni degli attentati piu' sanguinosi, indiscriminati e di piu' fresca memoria, fra i nomi della lista dei 477 detenuti palestinesi che Israele ha scarcerato in cambio della liberazione del caporale Gilad Shalit. Nomi che risvegliano incubi e fanno accapponare la pelle di molti israeliani. Dando fiato a quella parte di opinione pubblica - una minoranza non irrilevante capeggiata da associazioni di famiglie di vittime del terrorismo - che denuncia come un cedimento e una ingiustizia, quando non come un tradimento, l'accordo di scambio sottoscritto dal Governo di Benyamin Netanyahu con Hamas. Gente che non considera affatto sufficiente il "non dimentico e non perdono" apposto dal presidente Shimon Peres sotto i provvedimenti di grazia. E che guarda con orrore al trattamento da "eroi", o quanto meno da "prigionieri politici" di una causa nazionale, che folle di palestinesi si preparano a tributare ai 'reduci': giustificando gli attentati da essi perpetrati come qualcosa di non diverso da quello che il combattente sionista nazionalista Menachem Begin - piu' tardi primo ministro d'Israele - promosse ad esempio nel 1946 contro l'hotel King David di Gerusalemme (all'epoca simbolo del mandato britannico), causando 91 morti.
Fra le figure piu' sinistre, ce ne sono diverse che suscitano reazioni di particolare sdegno. Ecco qualche esempio.
- Walid Anjas: originario di Ramallah e affiliato a Hamas, fu arrestato nel 2002 e condannato a 36 ergastoli consecutivi per l'attentato al caffe' Moment di Gerusalemme, che provoco' 11 morti, quasi tutti giovani. Sara' espulso all'estero.
- Nasser Yateima: nato a Tulkarem, in Cisgiordania, ha sulle spalle condanne a 29 ergastoli. E' indicato come uno dei 'bombaroli' che nel giorno della pasqua ebraica del 2002 fecero saltare un hotel di Netanya, a nord di Tel Aviv, togliendo la vita a 29 persone, fra cui intere famiglie, che stavano festeggiando. Anche lui e' destinato all' 'esilio'.
- Ahlam al-Tamimi: prima donna inserita in un commando operativo delle brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas, avrebbe dovuto scontare il carcere a vita (le sono stati inflitti 16 ergastoli) per l'attentato alla pizzeria sbarro di Gerusalemme, che nel 2001 causo' 11 morti. Giordana di nascita, ma cresciuta in Cisgiordania, sara' bandita anch'ella dai Territori palestinesi per essere espulsa in Giordania.
- Abdelaziz Salha: la sua immagine e' legata al feroce linciaggio di due soldati perdutisi a Ramallah nel 2001, nel pieno delle violente tensioni della seconda intifada. Sue sono le mani sporche di sangue mostrate da una finestra a operatori e fotografi dopo il massacro, emblema famigerato di quegli anni. Nato a Ramallah, sara' espulso verso la Striscia di Gaza.
- Amna Mouna: protagonista di un episodio in se' meno cruento, questa ragazza di Gerusalemme est e' comunque legata a un ricordo collettivo da brividi che fece scalpore in Israele. Fu lei ad attirare un adolescente - adescato attraverso internet con l'illusione d'un flirt - in una trappola mortale tesa da una cellula delle brigate dei martiri di al-Aqsa, gruppo armato nato dalla costola piu' radicale del Fatah.