Più di cinque anni, quasi duemila i giorni di prigionia a Gaza per Gilad Shalit, il soldato franco-israeliano, che è tornato in libertà dopo l'accordo tra Israele e Hamas.
Ecco una cronologia della vicenda:
2006
-25 giugno: Shalit viene catturato nell'attacco di un commando palestinese a una postazione militare israeliana al confine della Striscia di Gaza nel quale restano uccisi due militari. L'attentato è rivendicato da Ezzedine Al-Qassam (ala militare di Hamas), Comitati di Resistenza Popolare e l'"Esercito dell'Islam", piccolo gruppo sconosciuto.
- 26 giugno: I tre gruppi chiedono il rilascio di donne e minori detenuti in Israele in cambio di informazioni sul soldato. Il premier israeliano Ehud Olmert esclude ogni liberazione di palestinesi.
- 28 giugno: Israele lancia un'offensiva a Gaza e vengono arrestati sessanta funzionari di Hamas.
2007
- 8 aprile: Israele conferma di aver ricevuto la richiesta della liberazione di un elenco di prigionieri palestinesi in cambio del suo soldato.
- 25 giugno: Hamas rende noto un messaggio registrato di Shalit.
2008
- 9 giugno: I genitori del soldato ricevono una lettera dal figlio.
- 4 settembre: il presidente francese Nicolas Sarkozy dice di aver consegnato al suo omologo siriano Bashar al-Assad una lettera del padre di Shalit per suo figlio.
- 30 ottobre: l'Egitto, in qualità di mediatore, indica che Shalit "sta bene".
2009
- 17 marzo: Israele rifiuta le condizioni di Hamas per il rilascio di centinaia di prigionieri palestinesi.
- 29 aprile: Il nuovo primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si impegna a riportare a casa Shalit "sano e salvo".
- 2 ottobre: Israele rilascia 20 donne palestinesi in cambio di un video di Shalit.
- 22 dicembre: Hamas accusa Israele di 'ostacolare' un accordo sul rilascio di Shalit in cambio di mille prigionieri palestinesi. I negoziati sono in stallo.
2010
- 27 aprile: Hamas trasmette un cartone animato che suggerisce che Shalit potrebbe morire in prigionia.
- 27 giugno-8 luglio: Marcia della famiglia Shalit e di migliaia di sostenitori per sensibilizzare il governo.
- 1 luglio: Netanyahu dice che Israele pagherà "non un prezzo qualsiasi" per Shalit ma è pronto a rilasciare in modo condizionato un migliaio di palestinesi.
2011
- 14 aprile: Il capo negoziatore israeliano lascia il suo incarico e viene sostituito da un anziano esponente del Mossad.
- 25 maggio: l'ex capo di stato maggiore Gaby Ashkenazi riconosce che Israele non è riuscito a individuare Shalit.
- 2 giugno: Netanyahu nega qualsiasi "svolta" nei negoziati dopo informazioni egiziane su un presunto accordo imminente.
- 11 ottobre: Israele e Hamas siglano un accordo con la mediazione egiziana, che prevede il rilascio di Shalit in cambio di 1.027 prigionieri palestinesi.
- 12 ottobre: Il governo israeliano approva l'accordo con una maggioranza schiacciante.
- 16 ottobre: Israele e Hamas rendono nota una lista del primo gruppo di 477 prigionieri palestinesi scarcerabili.