Rivendicano il loro essere apolitici, il loro non avere alcuna tessera di partito perché nessun partito li rappresenta, ma per gli Indignati il problema forse più grosso sarà proprio quello di non farsi mettere il cappello dalla politica.
Perché oggi a Roma ci saranno centinaia di associazioni e movimenti, sigle di ogni genere senza leader riconosciuti. Ma ci saranno anche esponenti politici di spicco dei partiti della sinistra.
Un video-slogan: ‘Gente del mondo, ribellatevi il 15 ottobre’
''People of the world, rise up on October 15th!''. ''Gente del mondo, ribellatevi il 15 ottobre''. Con questo slogan, il movimento internazionale degli indignati invita i manifestanti dei quattro angoli del globo a scendere in piazza sabato prossimo, ''uniti in una sola voce''. Un richiamo-video, quello del movimento 'United for a global change', che, attraverso Facebook e You Tube, sta attraversando la rete web planetaria.
Il video, pubblicato in lingua inglese sulla prima pagina del sito del movimento nato in Spagna qualche mese fa e ben presto allargatosi a diversi altri Paesi del mondo, mostra le numerose manifestazioni fino ad ora organizzate nelle piazze europee, americane e nordafricane e proclama: ''E' tempo di essere uniti. E' tempo che loro ci ascoltino''.
In Spagna, oltre allo slogan internazionale, gli organizzatori fanno riferimento ad una frase che già da qualche mese scorre su siti e pagine Facebook degli 'indignados': 'Disculpen las molestias, esto es una revolucion'' (''Scusate il disturbo, questa è una rivoluzione''). Lo slogan e' una citazione del Subcomandante Marcos e, come spiega il quotidiano El Pais, è tornato a circolare tra i giovani 'indignados' per riempire le piazze spagnole il prossimo 15 ottobre.
Roma divisa in zone come per la beatificazione di papa Wojtyla
Controlli rafforzati su numerosi obiettivi sensibili; stazioni metro Colosseo, Cavour, Spagna e Barberini chiuse; immagini della manifestazione riprese in diretta dagli "occhi elettronici" installati sugli elicotteri della polizia.
Sono alcune delle misure operative prese nel "Tavolo tecnico" presieduto dal questore di Roma, Francesco Tagliente, in vista della manifestazione di oggi. E' un dispositivo "ad assetto variabile" quello che saranno chiamati ad attuare tutti coloro che saranno coinvolti nella gestione dell'evento. Ma per la questura resta "prioritaria la determinazione a voler garantire il diritto dei manifestanti ad esprimere il proprio dissenso, purché nel rispetto della città".
Nel corso della riunione sono stati definiti gli ultimi dettagli del dispositivo di prevenzione disegnato nell'ordinanza di servizio che il questore firmera' nelle prossime ore. Sono oltre 50 le province italiane dalle quali al momento si conferma l'arrivo di manifestanti, prevalentemente a bordo di pullman, ma anche di mezzi propri e treni.
Il "piano a zone" è in sostanza quello già testato in occasione della Beatificazione di Giovanni Paolo II: la regia dei dispositivi sarà affidata al "Centro per la gestione della sicurezza" che sarà attivato dalle prime ore di sabato mattina, (ma è probabile che si arrivi ad anticiparne l'attivazione gia' dalla notte tra oggi e domani).
Al Centro, affidato al coordinamento di un dirigente della questura, viene attribuito "un ruolo di sensibile supporto alle eventuali decisioni che dovesse rendersi necessario adottare in presenza di un'evoluzione contingente degli scenari".
Dallo stesso Centro sara' possibile il monitoraggio costante delle immagini trasmesse in diretta dagli elicotteri negli uffici di via S. Vitale. A margine del "Tavolo tecnico" si e' parlato anche del derby Roma-Lazio in programma domenica sera ed è stato ribadito il dispositivo che prevede controlli in profondita' nell'area esterna dello stadio, anche con l'impiego di personale in borghese".