Dalla Spagna ai quattro angoli del globo


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Gli 'indignati' che conquistarono il mondo

A cinque mesi dalla sua comparsa, il movimento si è diffuso in 80 paesi i

"People of the world, rise up on october 15th!". "Gente del mondo, ribellatevi il 15 ottobre". Con questo slogan, il movimento internazionale degli Indignati invita i manifestanti dei quattro angoli del globo a scendere in piazza "uniti in una sola voce". Un richiamo-video, quello del movimento 'United for a global change', che, attraverso Facebook e Youtube, sta attraversando la rete web planetaria.

Tutto era iniziato a Madrid il 15 maggio scorso, con l'occupazione di Puerta del Sol da parte degli Indignados. Cinque mesi dopo molte cose sono cambiate. Il movimento spontaneo contro un mondo politico accusato di essere corrotto, colluso con le banche, contro la disoccupazione endemica al 21%, un sistema senza prospettive per i giovani, convocato attraverso le reti sociali, ha contagiato a valanga tutto il paese. Poi si è trapiantato in Grecia, Inghilterra, Italia, Israele, ha attecchito negli Usa. Il 30 maggio gli Indignados avevano voluto proiettarsi nel futuro, convocando gia' per il 15 ottobre la giornata della rivolta mondiale, della '#global revolution' appunto.

Secondo gli Indignados spagnoli, ci saranno manifestazioni in almeno 600 citta' di 80 paesi, da Hong Kong a Buenos Aires, da Boston a Sao Paolo, da Kuala Lumpur a Parigi. In Spagna ci saranno cortei in 60 citta', da Barcellona a Siviglia, da Malaga e Saragozza: cinque solo a Madrid che confluiranno a fine giornata in Puerta del Sol, che sara' rioccupata simbolicamente almeno per una notte. Il movimento spagnolo, in crescita costante nei primi due mesi, e' ora meno vistoso. Le occupazioni e le assemblee continue delle prime settimane sono state sostituite da un lavoro di riflessione e di proposta. Ma il movimento ha messo radici, e a un mese dalle politiche anticipate, anche nella politica.

Gli spagnoli continuano a simpatizzare con i loro giovani - e meno giovani - ribelli. Quattro su cinque dicono di condividerne le motivazioni, in un paese che dopo un decennio di boom economico e di miraggio di ricchezza ora e' sprofondato nella 'crisi piu' grave degli ultimi 80 anni', con un esercito di quasi 5 milioni di disoccupati di cui fa parte praticamente un giovane su due.