Il messaggio dell’Ocse


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‘La crescita da sola non basta’

Nuovi indicatori per misurare la qualità della vita benessere_felicita_296

La crescita economica è un fattore importante, ma il cuore dell'azione politica dev'essere il benessere dei cittadini. E' il messaggio centrale del nuovo rapporto Ocse sulla misurazione della qualità della vita e l'evoluzione degli indicatori economici al di là del Pil, presentato dal segretario generale Angel Gurria, insieme all'economista premio Nobel Joseph Stiglitz e il ministro francese dell'Ambiente, Nathalie Kosciusko-Morizet.

''Un approccio 'crescita come sempre' non è più abbastanza - ha spiegato Gurria - Nell'attuale, difficile contesto, è della massima importanza definire obiettivi chiave al di là del livello di ricchezza, come migliorare il benessere dei cittadini, garantire l'accesso alle opportunità e preservare l'ambiente sociale e naturale''.

Per questo, l'Ocse ha lanciato, in occasione dei suoi 50 anni, una riflessione sul rinnovamento dei metodi di misurazione della ricchezza di un Paese, intesa non solo come elemento materiale ma in senso qualitativo, come standard di vita dei cittadini e loro soddisfazione personale. Il primo passo di questo percorso e' stato, la scorsa primavera, il lancio del 'better life index', un sistema interattivo di misurazione che combina numerosi indicatori per fornire un quadro complessivo sul benessere e la qualità di vita in ciascun Paese, e permette di realizzare classifiche personalizzate segnalando gli aspetti che ciascuno ritiene prioritari.

Il rapporto odierno rappresenta un secondo passaggio, con un'analisi più approfondita dei limiti del Pil come metro di valutazione, da un lato, e una spiegazione dettagliata del nuovo framework per misurare il benessere proposto dall'Ocse. Che si basa su tre pilastri: ''condizioni di vita materiali, qualità della vita, sostenibilità''.

Il che significa, spiega lo studio, ''distinguere tra il benessere odierno e quello futuro'', individuando ''per il primo, un numero di dimensioni che sono critiche per le vite delle persone, e, per il secondo, un numero di condizioni che devono essere soddisfatte per preservare il benessere delle generazioni future''. Ma anche concentrarsi sulla distribuzione della ricchezza e delle conquiste sociali nei diversi settori della popolazione, individuando squilibri e disuguaglianze.

Cosi si può scoprire, per esempio, che ''le persone nei Paesi più ricchi non sono necessariamente le più felici, in particolare quando patiscono bassi livelli di contatto sociale, fiducia negli altri o sicurezza personale''.