Le fiabe a colori


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Nel blu dipinto di blu

Chagall e ‘Le mille e una notte a colori’

di Rita Piccolini

E’ appena uscito nelle librerie “Le mille e una notte a colori”, una antologia di fiabe, estratte dal magico scrigno della fiaba d’Oriente per eccellenza, scelte da Marc Chagall come fonte di ispirazione per la sua pittura. Il libro con le illustrazioni del grande pittore russo è edito da Donzelli.

Forse non molti sanno che la più nota canzone italiana nel mondo, “Nel blu dipinto di blu”, più universalmente nota come “Volare”, fu scritta da Domenico Modugno ispirato dalla contemplazione di un quadro di Chagall. Due arti che si incontrano, si piacciono, si fondono, danno vita a un altro capolavoro. Musica e arte, letteratura e forme pittoriche, in un sogno di fantasia e di bellezza.

E’ quello che è accaduto a Chagall illustrando tre diverse opere letterarie che sono a fondamento della storia e della cultura dell’intera umanità. Dopo le “Favole a colori” (Donzelli 2009), quelle di Jean de La Fontaine, caposaldo della letteratura europea moderna e restituzione in versi del patrimonio classico delle favole di Esopo e Fedro; dopo “Il Paradiso a colori. Il libro della Genesi illustrato da Marc Chagall” (Donzelli 2010), il grande libro di apertura della Bibbia, vero e proprio architrave della religione e della nostra cultura, ora “Le mille e una notte” , a completamento di un’operazione artistica geniale, di una grande sfida culturale, che solo un grande pittore dalla fantasia irrefrenabile e fantasmagorica avrebbe potuto raccogliere. Realizzati in momenti e situazioni diverse, i tre cicli coprono un arco lunghissimo dell’attività di Chagall. Fu l’amico Ambroise Vollard, gallerista editore e mecenate, a suggerirgli l’ambizioso progetto di mettere in immagini la narrazione delle tre opere. L’idea nacque negli anni Venti, ma venne realizzata poi in epoche successive.

A proposito delle “Mille e una notte” Chagall descrisse come “imprevedibile, orientale, sospeso tra la Cina e l’Europa” il suo impulso creativo. “E quale forziere di storie e di tinte, a cavallo tra Oriente e Occidente, se non quello custodito dalla voce ferma e suadente di Shahrazad, poteva stimolare al meglio un simile impulso?” scrive nella nota di presentazione l’editore.

Ma negli anni Venti l’artista non sentiva di padroneggiare del tutto la tecnica della litografia a colori, che riteneva essere la più opportuna per l’interpretazione di un repertorio così nobile e ricco come quello della fiaba di tutte le fiabe, inoltre non era soddisfatto dei procedimenti di stampa a colori allora disponibili. I tempi non erano ancora quelli giusti e l’occasione si presentò soltanto quindici anni più tardi, grazie all’incontro con Albert Carman, uno stampatore di New York esperto in tale tecnica. Fu allora che Chagall riprese in mano il progetto e lo completò nel 1948, quando il volume con le immagini venne pubblicato dall’editore Pantheon Books.

La scelta delle fiabe da parte del pittore fu condizionata da un evento luttuoso dolorosissimo, la morte dell’amatissima moglie Bella. Chagall ne scelse quattro:”Il cavaliere d’ebano”; “Julnar del Mare”; “Abdullah della terra e Abdullah del Mare”; “Kamal al Zaman”. Il tema di tutte e quattro le storie è non a caso quello dell’amore e della morte. Poi dette libero sfogo alla creatività attingendo a piene mani dalla tradizione araba a quella ebraica, da quella egizia alla mesopotamica, senza trascurare ovviamente quella indiana e persiana.

Le immagini che illustrano “le mille e una notte” sono quelle di tredici litografie a colori realizzate con tecniche di incisione raffinatissime, corredate da altrettanti disegni in bianco e nero anch’essi pubblicati nel volume.

LA BIOGRAFIA
Marc Chagall nasce a Liosno, presso Vitebsk nel 1887. Dal 1906 al 1909 studia prima a Vitebsk, quindi all'accademia di Pietroburgo, dove è allievo anche di Léon Bakst. Nel 1910 si trasferisce a Parigi. Qui conosce le nuove correnti del momento, particolarmente il Fauvismo e il Cubismo. Si inserisce negli ambienti artistici d'avanguardia. Frequenta tra gli altri Guillaume Apollinaire e Robert Delaunay. Nel 1912 espone sia al Salon des Indépendants, che al Salon d'Automne. Delaunay lo fa conoscere al mercante berlinese Herwarth Walden, che nel 1914 gli allestisce una personale presso la sua galleria Der Sturm.

Il sopraggiungere della guerra nel 1914 fa rientrare Marc Chagall a Vitebsk. Qui fonda l'Istituto d'Arte, di cui è direttore fino al 1920, quando gli subentra Malevich. Si trasferisce a Mosca. Inizia a realizzare le decorazioni per il teatro ebraico statale "Kamerny".Nel 1923 ritorna a Berlino e successivamente a Parigi. Qui ristabilisce i contatti e conosce Ambroise Vollard, che gli commissiona l'illustrazione di vari libri. Nel 1924 ha luogo una importante retrospettiva di Chagall presso la Galerie Barbazanges-Hodeberg. In seguito, effettua viaggi in Europa e anche in Palestina.Nel 1933 presso il Kunstmuseum Basel ha luogo una grande retrospettiva. Ma quasi contemporaneamente avviene l'ascesa del nazismo al potere in Germania.

Tutte le opere di Chagall vengono confiscate ai musei tedeschi. Alcune figurano nell'asta tenuta alla Galerie Fischer di Lucerna nel 1939. A Chagall non rimane che rifugiarsi in America.Nel 1947 fa ritorno a Parigi, e nel 1949 si stabilisce a Vence. Importanti mostre gli vengono dedicate dappertutto. Inizia la lunga serie di decorazioni di grandi strutture pubbliche. Nel 1962 disegna le vetrate per la sinagoga dello Hassadah Medical Center, presso Gerusalemme, e per la cattedrale di Metz. Nel 1964 realizza le pitture del soffitto dell'Opéra di Parigi.

L'anno dopo è la volta delle grandi pitture murali sulla facciata della Metropolitan Opera House di New York. Nel 1970 disegna le vetrate del coro e del rosone del Fraumünster di Zurigo. Di poco successivo è il grande mosaico a Chicago.Muore a Saint-Paul-de-Vence nel 1985.