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Juventus show: 2-0 al Milan ed è prima

In testa anche l'Udinese, sale la Lazio. Cagliari e Palermo al secondo posto. Super Giovinco, Parma batte Genoa. Primo punto del Cesena u

di Mauro Caputi

Juve e Udinese al comando dopo cinque partite (la giornata è la sesta, c’è da recuperare la prima): continua la favola della squadra di Guidolin, compie il primo salto di qualità la formazione di Antonio Conte, che a Torino nel posticipo domenicale si beve i campioni d’Italia del Milan (2-0) e ‘rientra’ ufficialmente tra le candidate allo scudetto.

Più aggressiva, più pericolosa, più tutto: la vittoria della Signora non fa una grinza. Sette palle-gol contro una sono un dato che la dice lunga sullo sviluppo del match, praticamente a senso unico. Rossoneri passivi nel primo tempo e impalpabili in fase offensiva. La Juve fa subito la partita e crea almeno tre ‘situazioni’ importanti. Tutte stoppate da un Abbiati che ‘sembra’ in serata: respinge coi pugni una punizione dell’ex Pirlo, dice no a un destro di Vucinic, devia sulla traversa con la punta dei guanti un’altra stoccata del montenegrino, ispiratissimo (per l’ex romanista anche una conclusione di poco a lato). Ripresa praticamente in fotocopia. Un’incursione di Bonucci trova ancora un grande Abbiati, poi si scuote per la prima volta il Milan ma Buffon chiude la strada a Boateng ben servito da Cassano. Sarà questo l’unico lampo di un’esibizione anonima. L’ultima parte di match è infatti ancora targata Juventus, con i tentativi dalla distanza di Vidal e Vucinic, entrambi fuori di un soffio, che precedono di poco il Marchisio-show. Il centrocampista firma l’1-0 all’87’ con un tocco ravvicinato, raddoppia al 93’ con un tiro dal limite non impossibile che passa sotto le gambe del n.1 rossonero, fino allora impeccabile. Sentenza giusta, risultato strameritato: gode Pirlo, mentre Allegri dovrà riflettere sull’atteggiamento dei suoi e su una classifica attualmente non da Milan.

I friulani passeggiano contro un Bologna arrendevole a dir poco. La gara di contenimento dei felsinei regge fino al 29’, quando Benatia risolve un’azione d’angolo. C’è un palo di Di Natale (Basta ribadisce in rete ma è in fuorigioco), poi, nella ripresa, Perez stende Armero e Di Natale chiude la partita dal dischetto (72’). Gli ospiti non ci provano nemmeno a reagire, l’Udinese si accontenta di procedere al piccolo trotto e mette in mostra qualche pregevole iniziativa di Torje. In classifica i bianconeri sopravanzano il Napoli che ha vinto l’anticipo di San Siro con un netto 3-0 sull’Inter.

Colpo esterno della Lazio che a Firenze raddrizza una partita complicata. La Fiorentina passa subito in vantaggio (8’) con Cerci pronto a trasformare in gol un assist di Jovetic dalla linea di fondo. La reazione della squadra di Reja (all’inizio un po’ frastornata) si concretizza al 28’ col diagonale inventato da Hernanes. Squadre al riposo sull’1-1. Ripresa vivace con i viola che cercano di forzare il ritmo e si procurano ottime occasioni sciupate da De Silvestri, Cerci e Silva. Klose prende la mira alzando di poco sulla traversa un cross di Matuzalem, poi fa centro di testa (38’) sfruttando la torre di Sculli per il 2-1 finale. Fiorentina sprecona, Lazio più equilibrata nel finale con l’ingresso di Matuzalem.

Volano alto Palermo e Cagliari, a quota dieci in classifica insieme al Napoli. I siciliani hanno ragione 2-0 di un coriaceo Siena in quella che era annunciata come la sfida fra Mangia e Sannino, due prodotti tecnici del Varese dei miracoli dello scorso anno. I rosanero passano al 19’ col colpo di testa di Migliaccio, solo a ricevere un cross su cui Brkic rimane a metà strada. Il rosso a Balzaretti (55’), ingenuo a fermare il pallone con le mani dopo essere stato ammonito nel primo tempo, complica i piani della squadra di Mangia. Il Siena attacca ma non si rende pericoloso. Al 94’ raddoppio del Palermo col rigore di Hernandez (fallo su Zahavi che costa il rosso a Vitiello).

Il Cagliari espugna 2-0 il campo del Lecce, giunto alla terza sconfitta consecutiva e, oltretutto, sempre battuto in casa. Il successo sardo matura nel primo tempo con i gol di Thiago Ribeiro al 10’ e di Biondini al 40’. In entrambi i casi la difesa salentina ci mette molto di suo. In attacco la squadra di Di Francesco si fa vedere solo con Di Michele, ma Agazzi non può certo lamentare un pomeriggio complicato. Il secondo tempo scorre via tranquillo per gli uomini di Ficcadenti che respirano la fine aria della vetta.

Il Parma, tre sconfitte e un successo prima del match, impartisce una dura lezione alle ambizioni del Genoa. Sebastian Giovinco spiana la strada al 3-1 dei ducali. Al 29’ controlla un difficile lancio di Floccari e batte Frey con un tocco da applausi. Al 42’ Kucka è costretto alle maniere forti contro il bomber tascabile: rigore e raddoppio (quinto gol in campionato, in testa alla classifica cannonieri). Il Genoa decisamente non c’è. Il gol di Morrone al 50’, dopo un contropiede fulminante e una carambola sulla traversa, arrotonda il risultato e fotografa perfettamente la partita. Il rigore di Palacio (anche lui al quinto gol, a braccetto con Giovinco) al 92’ vale il punto della bandiera per i rossoblù ma non modifica il giudizio complessivo sulla prova dei liguri.

In coda alla classifica il Cesena cancella lo 0. Dopo quattro sconfitte arriva il pari nella gara del ‘Manuzzi’ contro il Chievo, giunto al quarto risultato utile consecutivo. Reti bianche con i romagnoli che hanno l’occasione del match dal dischetto (Sardo mette giù Bogdani in area) con Mutu al 60’. Sorrentino, già autore di un grande intervento nella prima frazione, vince il duello col rumeno allungandosi in tuffo alla sua destra. Il Chievo mira ad addormentare una gara che non decolla, il Cesena non ha la forza di cambiare ritmo. Il pari accontenta più gli ospiti.

Spettacolare l’anticipo dell’ora di pranzo, con Novara e Catania che dividono la posta al termine di un pirotecnico 3-3. Al ‘Piola’ sono gli ospiti ad andare in vantaggio con Legrottaglie (alla prima presenza con gli etnei) che è il più lesto in una mischia su corner al 14’. Meglio i rossazzurri nel primo tempo, ma il raddoppio è solo sfiorato. Nella ripresa la musica cambia subito. Al 49’ Delvecchio intercetta col braccio aperto un colpo di testa di Paci e manda Rigoni sul dischetto: l’interno azzurro non sbaglia. Al 56’ Catania ancora in vantaggio con la prodezza balistica di Lodi su punizione (non è la prima volta). Ma gli etnei pagano due volte la legge dell’ex. Al 65’ pareggia Morimoto (rossazzurro lo scorso anno), all’85’ sigla il sorpasso Jeda (rossazzurro nel 2005) riprendendo di testa una sua conclusione respinta da Andujar. A rovinare la festa al Novara ci pensa Gomez con un colpo di biliardo al primo minuto di recupero. Partita bella e viva, pari giusto.