di M.Vittoria De Matteis
(mv.dematteis@rai.it)
Volete scambiare una vecchia giacca di pelle? Avete una collezione di CD o DVD che non entra più nel vostro monolocale? Preparate delle ottime conserve e marmellate o dei formaggi tipici? Portateli ai gestori di un B&B che, in cambio, vi offriranno un weekend.
Dopo il successo degli anni scorsi torna, dal 14 al 20 novembre, la Settimana del Baratto: i bed and breakfast aderenti l'iniziativa baratteranno il soggiorno in cambio di beni o servizi, svincolando gli ospiti dal valore del denaro per condividere qualcosa di molto diverso e privilegiando l'aspetto umano dell'ospitalità.
La congiuntura economica sfavorevole degli ultimi tempi ha costretto il viaggiatore a rivedere il budget delle sue vacanze, e aumentano i siti che propongono scambi senza circolo di denaro. Dagli Stati Uniti è arrivata la moda degli swap party, privati o pubblici, nei quali ci si ritrova per scambiarsi beni o servizi, ed è recente la notizia di un ristoratore di Chicago che, grazie a scambi di pranzi o cene con i propri clienti, non solo ha rifatto l'arredamento del locale ma ha anche potuto usufruire di una cura dal dentista e di un viaggio a Cancùn.
La Settimana del Baratto è un modo per tornare alle origini dell'ospitalità e della riconoscenza, un accento sull'accumulo di esperienze che nascono condividendo la propria casa con estranei. Sul sito www.lasettimanadelbaratto.it, la sezione chiamata ‘La Lista dei Desideri’ è un mercato virtuale dove si incontrano domanda e offerta e dove si possono trovare delle ottime idee sia per quanto riguarda i beni che per quanto concerne i servizi da offrire. Dalle lezioni private alla realizzazione siti internet, dal giardinaggio alla manutenzione dell'impianto elettrico.
La passione del baratto sta prendendo sempre più piede tanto che sono molte le strutture che stanno scegliendo di praticare la formula “camera con baratto” tutto l'anno. Complice la crisi, il baratto sta seducendo moltissime famiglie che sono - oggi - più interessate allo scambio culturale e solidale di esperienze che al valore del soggiorno e del servizio reso. All’insegna di “Non quello che si ha ma quello che si è e si sa fare”, le possibilità di condivisione e scambio possono essere infinite, l’importante è non limitarsi e proporre lo scambio nella massima serietà, cortesia, originalità. Barattando si impara. Non tanto a fare a meno del denaro, esercizio già noto a molti a causa della crisi, quanto a riflettere sul suo reale valore. E a migliorare la qualità dei rapporti fra le persone. Anche se il baratto ha tempi (lunghi) e modi - racconta chi lo pratica - che ormai abbiamo dimenticato. Nel diritto civile, il baratto viene classificato sotto la denominazione di permuta: considerato la prima forma storica dello scambio commerciale di beni, è ben anteriore alle forme di scambio monetario. E’ certo molto più difficile, in assenza di moneta, risparmiare una parte del reddito. Il risparmio può avvenire - in un sistema basato sul baratto - solo acquistando beni non deperibili, il cui valore non si riduca nel corso del tempo. Una forma speciale e specifica di baratto, è costituita dallo scambio di appartamenti nei periodi estivi, e dalle reti di ospitalità mondiali; associazioni per lo più recenti nate negli ultimi anni, che offrono alloggio e pernottamento gratuito ai soci, o membri delle stesse.
Comprare e vivere in armonia con l’ambiente e gli altri è un principio di vita sano come lo smaltimento attento dei rifiuti. E con il baratto, oggetti e mobili vivono di più e inquinano di meno, e si creano scambi umanamente proficui.
On line: zerorelativo.it è il sito sul baratto aperto da un barman di Pesaro: 6379 iscritti, 2000 contatti al giorno, c' è chi scambia (o presta) oggetti, chi offre la colazione in cambio di ripetizioni o paga la baby-sitter con lezioni di shiatsu.
Vacanze: a Bosa, in Sardegna, il bed&breakfast Villavilla Colle non ha listino prezzi. «Svincoliamo il valore delle persone dai soldi che hanno in tasca», racconta il padrone di casa. Si paga con ciò che si sa e si ama fare, non solo lavori manuali. «Abbiamo avuto cantanti jazz e maestri di kung fu, messi a disposizione del paese». Tutto esaurito fino a ottobre. Ma la formula potrebbe venir riproposta a novembre da 3000 altri esercizi che stanno pensando ad una «settimana del baratto».
Teatro: l'attrice toscana Elena Guerrini per due anni ha recitato nei poderi in cambio di cibo o vino. E di storie, confluite nel suo spettacolo sul mondo contadino Orti insorti. Il biglietto si riceve a baratto, in cambio di torte, formaggio, frutti dell' orto di casa. Come al festival A Veglia, che l' attrice organizza in settembre nei cortili di Manciano (Gr). «Paghiamo gli attori con ciò che porta la gente - dice la Guerrini -. Vivere senza soldi è utopia? Non sempre».
Casa: anche Ikea sceglie il baratto. http://www.hemmaikea.it/il-futuro-nasce-in-casa/second-hand/ Online, si possono vedere, comprare e scambiare oggetti e mobili Ikea. Sia nuovi che usati. Secondo la filosofia di Ikea un oggetto che non è più utile a noi, può benissimo esserlo per qualcun altro. Infatti Ikea punta molto non solo sulla qualità low cost ma anche sul rispetto dell’ambiente.