di Mariaceleste de Martino
Il viso angelico, lo sguardo curioso e vispo e la chioma biondo leonino, ricordano la moderna Maternità, La Scelta di Maria. Chiara Coccorese, come una Alice nel Paese delle Meraviglie, scatta metafore come se usasse il pennello. In uno dei suoi autoritratti è l’Alice che sbircia timidamente in una piccola casetta, tanto minuscola che riesce a infilare a malapena la testa nella stanzeta in miniatura.
Con una giusta dose di ironia, l’artista ci guida nel suo mondo fotografato con l’occhio di una pittrice caravaggesca. I soggetti sono reali e immortalati su un set allestito dall’artista, oppure immagini scattate con l’obiettivo e assemblate in un collage che diventano un’installazione fotografica.Hanno entusiasmo le opere della giovane artista napoletana, c’è stupore, c’è vita, forti emozioni, e anche delusione come quando vede la sua città affondare nella putrefazione dell’immondizia. Contemporanea e d’attualità l’opera La morte di Partenope. Un mondo immondo che uccide la vita, che spazza via anche un cavallo a dondolo e le ingenuità dei bambini, che affoga nel mare la sua disperazione. Ma poi nell’opera intitolata Picnic rinasce. Quanto mai attuale questo ‘quadro’ che proietta verso un futuro ecologico, con le energie rinnovabili, in un ambiente pulito fatto d’amore, amicizia e serenità.
Nelle opere di Chiara Coccorese la ricerca sui materiali si concentra nella creazione di scene che illustrano paesaggi o frammenti inventati, racconti fantastici, scenografie in miniatura con cieli dipinti e personaggi di plastilina, o persone reali in mondi immaginari. Piumini per la polvere che diventano alberi, un terreno fatto di collant, una grattugia che fa da grattacielo, una ruota di bicicletta sembra quella panoramica del lunapark.Appaiono come fotomontaggi e giochi di computer o assemblaggi fatti con programmi hitech che correggono e trasformano i colori e le forme degli oggetti, ma non è così. I soggetti e gli oggetti nelle fotografie di Chiara Coccorese sono veri, reali, protagonisti di un set che formano un sogno. Le nuvole sono ovatta, la sabbia è segatura, le onde dell’acqua a volte sono fatte di pluriball, le gonne delle damigelle e regine fatte di prosciutto e broccoletti, e poi, o il cavolo, o i fogli, o la giostra, o il dispenser, o la mela, ogni oggetto accanto all’altro creano una scenografia teatrale, una scena spettacolare della vita vista e vissuta con occhi e cuore romantici. Piuttosto che sogno e illusione, nelle immagini create dalla macchina fotografica di Chiara Coccorese si vede molta realtà, come nell’autoritratto in cui l’artista indossa un copricapo floreale, un bouquet che le regalò il suo fidanzato. Tante le idee nella sua testa che sprigionano estro e protagonismo, per esserci nella Storia del presente e per affermarsi firmando la propria vita, giovane, sempre.
Nell’ambito della X edizione di FotoGrafia Festival Internazionale di Roma, la Galleria Fondaco presenta “La scelta di Maria” una personale di Chiara Coccorese. Fino al 7 ottobre in via degli Zingari 37 a Roma.
Chiara Coccorese, è nata a Napoli nel 1982, dove si è laureata al l'Accademia di Belle Arti. La sua ricerca artistica si concentra inizialmente sulla pittura, sperimentando, in aggiunta ai colori a olio tradizionali, gli effetti dei materiali come la cera d'api, la carta, la plastilina. Successivamente specializza i suoi studi d’arte studiano fotografia, che ora ha preso il posto della pittura. Tra le numerose mostre nelle gallerie d’arte in Italia Chiara Coccorese ha anche esposto al MiArt2010 (Fiera di Milano) e all’estero a Berlino, New York, e nel Regno Unito.
Nelle foto, dall'alto: La scelta di Maria, Il delfino, Resting