Un mondo virtuale di profili, pagine web, blog e chat, stracolmo di false identita'. In testa alla classifica dei 'ritocchi' virtuali c'e' il cambio di sesso. Segue l'eta', lo stato sociale ed economico (soprattutto i maschi), poi l'aspetto (per le donne). Chiude l'etnia. I grandi 'camaleonti' che animano internet hanno un eta' tra i 35 e i 50 anni. E' la fotografia dei 'profili trappola' scattata per l'Adnkronos Salute da Tonino Cantelmi, docente di psicologia dello sviluppo all'universita' Lumsa di Roma.
"Nel falsificare il profilo sul web - spiega Cantelmi - quando si utilizzano social network o chat, si mettono in gioco tanti fattori. Ad esempio la capacita' di seduzione amplificata dall'avatar dietro il quale ci si nasconde. Talmente alta che moltissimi frequentatori del web, magari alla ricerca di nuove esperienze, ci cadono e si lasciano coinvolgere. Un processo frutto dei limiti imposti ai desideri piu' reconditi dalle convenzioni dalla vita quotidiana".
"Ma l'identita' 'avatar' - secondo l'esperto - puo' generare un effetto curioso, definito dagli addetti ai lavori 'effetto Proteus'. Ovvero - spiega - quando elaboro un falso profilo in rete questo puo', nel tempo, influenzare anche la vita reale e generare un'immedesimazione con il personaggio inventato. Una processo che genera un forte piacere in chi lo pratica. Procura dipendenza e diventa difficile staccarsene".
Sono diversi i casi di falsificazione dell'identita' su internet raccolti dallo specialista, ad esempio quella di un prete siciliano. "Il parroco ha inserito online un profilo falso di una donna molto avvenente - racconta Cantelmi - residente nel suo paese. Una volta che gli uomini cercavano un approccio un incontro, invece della bellezza scrutata via chat, si presentava il parroco. Pronto - prosegue - a redarguire molti mariti fedifraghi che aveva anche sposato".
Ma perche' si rimane vittime del trasformismo virtuale? "Accade che l'uomo conosca molto bene cosa puo' piacere della donna a una coetaneo. E l'inverso". Un processo che secondo lo specialista, "sollecita i sentimenti, le passioni nascoste e le pulsioni sessuali. E in casi patologici puo' portare alla dipendenza".
Ma anche ad episodi felici: "Una signora - riferisce lo specialista - che si era innamorata follemente su Facebook del profilo molto affascinante di un bellissimo pilota. Dalla vita avventurosa, ricca di successi e mai banale. Quando riesce a rintracciarlo scopre pero' che dietro questo 'avatar' si nascondeva un portiere d'albergo anche bruttino. Ma - conclude - dopo la prima delusione decide di continuare a intrattenere una relazione virtuale con il 'pilota'".