Per imboccare la strada "delle riforme e della crescita in un contesto di stabilita' dei conti pubblici" l'Italia ha poco tempo. Sono necessarie "scelte immediate e coraggiose" per "produrre un immediato e profondo cambiamento, capace di generare piu' equita', maggiore ricchezza e riduzione dello stock del debito". Per questi motivi Confindustria, Abi, Ania, Rete Imprese Italia e Associazione delle Cooperative hanno sottoscritto il Programma delle imprese per l'Italia.
Spesa pubblica e riforma delle pensioni, riforma fiscale, cessioni del patrimonio pubblico, liberalizzazioni e semplificazioni, infrastrutture ed energia: sono i cinque capitoli per la crescita sui quali si deve intervenire. Le proposte, spiega la premessa del documento, non sono fatte "per sostituirci ai compiti che spettano al Governo, alla politica, a chi rappresenta la sovranita' popolare". Le imprese, le banche, le cooperative e le assicurazioni avvertono pero' "l'esigenza di non limitarsi alle critiche, ma di indicare all'attenzione di tutti alcuni punti assolutamente prioritari".
- Pensioni: "E' necessario eliminare rapidamente quelle di anzianita', accelerare l'aumento di pensionamento di vecchiaia, equiparare l'eta' di pensionamento delle donne a quella degli uomini anche nel settore privato". Riformarle, continua il testo, "e' indispensabile per contribuire a stabilizzare il debito pubblico, oltre che a rendere meno iniquo il rapporto tra generazioni".
- Fisco: si deve ridurre il costo del lavoro, anche prolungando la deduzione dalla base imponibile Irap delle spese relative agli apprendisti. E' inoltre necessario incentivare l'innovazione, aumentando gli sgravi fiscali per i capitali investiti in ricerca e sviluppo e introducendo forme di incentivazione stabili a sostegno delle quote di salario, e contrastare in modo efficace l'evasione fiscale incentivando, ad esempio, l'uso della moneta elettronica fissando a 500 euro il tetto massimo di spesa con i contanti, o incentivando i contribuenti a indicare il proprio stato patrimoniale nella dichiarazione dei redditi.
Patrimonio pubblico: cedere tutto il patrimonio immobiliare degli enti statali e locali e utilizzare il ricavato per opere pubbliche, manutenzione straordinaria e ristrutturazione del patrimonio esistente, anche a fini di efficienza energetica.
- Liberalizzazione e semplificazione: agire su trasporti, attivita' economiche, servizi professionali. Vietare tariffe fisse e riformare gli ordini professionali. Investire nell'informatizzazione dei processi e dei documenti. Occorre "rafforzare la trasparenza dei procedimenti amministrativi, prevedendo l'obbligo per tutte le PA di pubblicare tutto sul sito internet". Vanno poi abbreviati i tempi e migliorata l'efficienza della giustizia civile, puntando sulla mediazione.
- Infrastrutture ed efficenza energetica: per le imprese e' fondamentale "concentrare le risorse sulle grandi priorita' infrastrutturali d'interesse europeo e nazionale, e su pacchetti di piccole opere". Per l'efficenza energetica si dovrebbero, come minimo, prorogare gli incentivi fiscali fino al 2020, pensando nel frattempo a introdurre una normativa per promuovere l'uso di standard tecnologici piu' efficienti in tutti i nuovi investimenti.