Via libera alla riforma


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Governance Ue, ecco i meccanismi

Controlli stretti su deficit e debito, multe semi-automatiche g

Controllo europeo sulle politiche fiscali dei singoli stati dell'Eurozona, focus sul debito che dovrà rientrare nei limiti del 60% nel rapporto con il Pil, multe semi-automatiche per chi non si adegua tanto nelle politiche macroeconomiche quanto in quelle di spesa corrente.

Queste le novità introdotte con la riforma della governance, costituita da un pacchetto di sei provvedimenti legislativi approvati definitivamente dal Parlamento europeo a Strasburgo.

Ecco i punti qualificanti di ogni provvedimento:

Sorveglianza bilancio e politiche economiche, Rapporto Wortmann-Kool (Olanda, Ppe): rafforza la prevenzione sugli squilibri di bilancio. la Commissione puo' lanciare allarmi nel caso in cui uno stato membro non adotti politiche prudenti. Istituzionalizza il cosiddetto 'semestre europeo'. E' il rapporto sul quale si erano incagliate le trattative. L'accordo raggiunto prevede che, quando la Commissione rileva un motivo di allarme, lanci uno 'warning' che viene adottato immediatamente se il Consiglio lo approva a maggioranza qualificata (12 su 17). Se non lo approva, o se anche lo 'ignora' ed il comportamento persiste, dopo un 'cooling period' di un mese la Commissione ripropone un 'final warning' che avvia automaticamente la procedura di sanzione contro uno dei 17 paesi dell'Eurozona. Il Consiglio puo' bloccare la procedura solo a maggioranza semplice contraria (9 su 17). Lo stato coinvolto non ha pero' diritto di voto. 

Requisiti per i quadri di bilancio, Rapporto Vicky Ford (Gran Bretagna, conservatori): riguarda la direttiva che introduce piu' trasparenza e indipendenza per gli istituti nazionali di statistica. Non ci saranno ancora identici criteri di bilancio tra i 27, ma vengono definiti canoni comuni e standard qualitativi che permettono una omogeneita' di dati. 

Prevenzione e correzione degli squilibri macroeconomici, Rapporto Elisa Ferreira (Portogallo, S&D): controlla gli squilibri macroeconomici tra i 27 paesi Ue. Stabilisce regole e procedure per i controlli. In particolare introduce il concetto di 'simmetria' per cui la Commissione deve valutare non solo i deficit, ma anche i surplus. In pratica, possono essere richiamati non solo Spagna o Grecia, ma anche Germania e Olanda perche' hanno consumi interni troppo ridotti (ma la Commissione si riserva di valutare l'urgenza dei provvedimenti).

Procedure per deficit eccessivo, Rapporto Diogo Feio (Portogallo, Ppe): agli stati che hanno un rapporto debito/Pil superiore al 60% impone la riduzione di 1/20 all'anno della parte eccedente (oltre 46 miliardi l'anno nel caso dell'Italia). Multe per gli stati che non rispettano il ritmo di riduzione del debito per tre anni consecutivi.

Sanzioni per squilibri macroeconomici, Rapporto Carl Haglund (Finlandia, Alde): multe pesantissime per gli stati inadempienti. Si parte da un deposito fruttifero pari allo 0,1% del Pil, che - in caso di mancato rispetto delle raccomandazioni della Commissione da parte del governo nazionale - diventa prima deposito infruttifero poi si trasforma in multa pari allo 0,2% del Pil.

Sanzioni per mancate correzioni a politiche fiscali, Rapporto Sylvie Goulard (Francia, Alde): sul regolamento che definisce le sanzioni per la fase correttiva delle politiche di bilancio prevista dai rapporti Wortmann-Kool e Feio. In questo caso si parte da un deposito fruttifero pari allo 0,2% del Pil, che - in caso di mancato adeguamento - si trasforma prima in deposito infruttifero, quindi in multa con incameramento progressivo di 'fette' di tale deposito. Inoltre stabilisce una multa pari allo 0,2% del Pil per le frodi statistiche.