Riprende l’attività petrolifera


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Libia, Eni vuole primato tra produttori

E’ presente dal 1959 nel Paese africano petrolio_estrazione_296

Eni è stato, fino all'inizio del conflitto anti-Gheddafi, il primo produttore di gas e petrolio in Libia, con una produzione di idrocarburi nel 2010 pari a 273 mila barili di olio equivalente al giorno.

L'attività petrolifera si è fermata il 16 marzo scorso per riprendere ieri con la riapertura di 15 pozzi nel giacimento giant di Abu-Attifeel. La produzione di gas è rimasta attiva esclusivamente nel campo di Wafa, da cui il cane a sei zampe ha continuato in tutti questi mesi ad estrarre il metano necessario per alimentare le centrali elettriche di Tripoli, facendo fronte al fabbisogno della popolazione locale.

E' stata invece totalmente interrotta l'esportazione attraverso il gasdotto Greenstream Mellitah-Gela, chiuso il 22 febbraio e che l'Eni punta a ripristinare prima dell'arrivo dell'inverno.

L'attività produttiva ed esplorativa di Eni in Libia è condotta nell'offshore del Mar Mediterraneo, di fronte a Tripoli, e nel deserto libico. A fine 2009 Eni era presente in 13 titoli minerari, per una superficie complessiva di circa 36.374 chilometri quadrati (18.165 chilometri in quota Eni).

La presenza del gruppo italiano nel Paese risale al 1959, quando l'Agip ottenne dal governo libico la 'concessione 82', nel deserto del Sahara sud-orientale. Nel 1966 venne raggiunto un secondo accordo per la 'concessione 100', dove nel 1968 venne scoperto il campo giant Abu Attifeel (quello appena riattivato), entrato in produzione nel 1972, dopo un joint venture agreement con la National Oil Corporation (NOC), l'azienda di stato libica, a cui Eni cedette il 50% di tutti i suoi diritti e obblighi relativi alle due concessioni.

Nel 1974 fu concluso un contratto 'Exploration and Production Sharing' (EPSA 74) riguardante aree onshore e altre aree al largo di Tripoli di cui era titolare la NOC. Nel 1976 le attivita' esplorative portarono alla scoperta del campo di Bouri, entrato in produzione nel 1988.

Nel 1997 fu effettuata una importante scoperta nel Bacino di Murzuk, a 800 chilometri a sud di Tripoli, che portò all'avvio della produzione del giacimento a olio di Elephant nel gennaio 2004 (dieci giorni fa Eni ha siglato con Gazprom un accordo che porterà alle cessione al gruppo russo di una quota pari al 16,65% del giacimento per 160 milioni di dollari).

Nel giugno 2008, Eni e NOC hanno infine finalizzato sei contratti di Exploration and Production Sharing (EPSA IV) che convertono gli accordi originali. L'intesa estende la durata dei titoli minerari di Eni in Libia fino al 2042 per le produzioni a olio e al 2047 per quelle a gas. L'amministratore delegato del gruppo, Paolo Scaroni, ha sempre sottolineato che gli accordi sono protetti da concordati internazionali e per questo saranno rispettati, confermando la posizione di leadership del gruppo nel Paese anche nell'era post-Gheddafi.