Le nuove regole europee contro la crisi


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Ecco come cambia la governance Ue

Sanzioni semi-automatiche per chi sfora conti bce_euro_296

Ultime battute per la riforma della governance europea: con il voto di mercoledì prossimo del Parlamento Ue, la nuova architettura anti-crisi, che rivoluziona il Patto di Stabilità e di crescita e la vigilanza sulle politiche di bilancio e su quelle macroeconomiche, e' ad un passo dal traguardo.

Deve approvarla solo l'Ecofin il 4 ottobre - ma c'è già l'ok - e potrà poi entrare in vigore a fine 2011-inizio 2012, per poter fin dal prossimo semestre 'bacchettare' gli Stati che sforano i vincoli su deficit e debito. Che ora rischiano sanzioni pesanti e semi-automatiche.

PREVENZIONE RAFFORZATA. L'obiettivo è intervenire prima che nasca una altro caso Grecia, cioè prima che i conti vadano fuori controllo. La Commissione Ue vigila sui conti e sulle politiche macroeconomiche, e può lanciare allarmi preventivi che gli Stati non possono più ignorare se non vogliono incorrere in multe.

FOCUS SU DEBITO. Non più solo sanzioni per deficit eccessivo, ma per la prima volta ci sarà un riferimento numerico al taglio del debito: i Paesi che superano un rapporto debito-Pil del 60%, devono ridurre l'eccesso di un ventesimo all'anno per evitare una procedura. C'è una fase di transizione di tre anni per chi è già sotto procedura per deficit eccessivo (24 Paesi tra cui l'Italia), per cui le sanzioni scatterebbero solo dal 2015.

SANZIONI PIU' EFFICACI. Finora, le sanzioni della procedura per deficit eccessivo prevista dal Patto di Stabilità non sono mai scattate, perché gli Stati hanno potuto ignorare le raccomandazioni della Commissione. Ora scatteranno in modo quasi automatico, ovvero sarà più semplice ottenere una maggioranza che si pronunci a favore della proposta della Commissione di avviare la procedura. Per chi non rispetta le regole (deficit sotto il 3% e debito sotto il 60%), la sanzione è un deposito dello 0,2% del Pil, che diventa multa se lo stato non corregge i conti nei tempi stabiliti.

PREVENIRE E RIDURRE GLI SQUILIBRI. Viene creato un sistema di allerta per prevenire gli squilibri eccessivi: una serie di indicatori, tra cui prezzi delle case, costo del lavoro, settore finanziario, daranno modo alla Commissione di monitorare eventuali squilibri macro-economici. E nasce anche una 'procedura per squilibrio eccessivo', che consente a Consiglio e Commissione di intervenire ad uno stadio iniziale del problema. Se il Paese non corregge gli squilibri, paga una multa dello 0,1% del pil. Ma deficit e surplus non sono equiparati.