La settimana della moda a Milano


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Allegria, ironia, italianità

La ricetta contro la crisi

di Rita Piccolini

Allegria, ironia, italianità. E’ questo il messaggio di Dolce & Gabbana nella sfilata che prende il via con le note di “Mambo italiano”. Le modelle incedono ritmando il tempo e indossano orecchini con aglio e peperoncino, abiti di cotone con stampe di frutta, di fiori, di ortaggi. Ad aprire la sfilata la magnifica Bianca Balti.

E’ un’immagine da “strapaese” quella che inaspettatamente i due stilisti hanno ideato ai tempi della crisi. Ma è anche un recupero nostalgico del passato di un paese contadino che cerca i propri valori in un momento particolarmente difficile in cui mancano i punti di riferimento. Allora al via una festa paesana appunto, con tanto di luminarie e di incerate sui tavoli di campagna dove vengono esposti i cibi buoni della nostra tradizione mediterranea. Si alternano abiti realizzati con magnifici cotoni, i cui soggetti sono cipolle, margherite o splendide grandi melanzane viola su fondo verde e bianco, e in contrasto il pizzo macramè, in attesa di un’immaginaria processione in onore del santo patrono. ”Studiamo la realtà- dichiarano gli stilisti siciliani-e abbiamo capito che occorre ridare entusiasmo, gioia, allegria, anche con un abito”. Poi il gran finale con in passerella le modelle più belle in body interamente impreziositi da pietre. Il pubblico si spella le mani e a giudicare dall’entusiasmo si può dire senza temere di essere smentiti che Dolce e Gabbana sono riusciti nel loro intento. Tra i vip presenti alla sfilata anche la bellissima Scarlett Johansson. Chissà se avrà capito questo tuffo nella tradizione italiana della moda contemporanea?

Il vento sta proprio cambiando se anche da Just Cavalli, la linea giovane dello stilista fiorentino, si respira aria di romanticismo e la sensualità che emana dall’immagine femminile appare più pacata. Certo gli ingredienti tipici di Cavalli ci sono tutti. L’uso dell’animalier, la pelle, gli stivali e i cappelli da cow boy, ma tutto è più soft, più discreto, meno provocante del solito, quasi a dire: basta con l’erotismo esasperato. I begli abiti lunghi e svolazzanti sono caratterizzati da tessuti animalier, ma sono impalpabili, delicati, lunghi e fluttuanti, in una parola romantici. Accanto alla modella in grigio, in miniabito con cardigan più lungo e in tinta, compare anche un lui in grigio, con pantaloni stretti e giubbotto anch’essi grigi, e tutto è più misurato. Poi i colori pastello e l’uso della pelle, anche il bordo di pelliccia sulla giacca lunga con miniabito, ma non è aggressivo l’effetto d’insieme che ne scaturisce, ma misurato ed elegante. Anche la camicia trasparente con stampa floreale, su hot pants molto hot, non è eccessiva, più languida che erotica.

Certo a girare con un copricapo a forma di gondola o di duomo di Milano non c’è da passare inosservati. Un po’ stravagante questa collezione di Frankie Morello che rende sì omaggio alle bellezze artistiche italiane, ma in modo dissacrante e con ironia, e sembra suggerire ai turisti che girano nelle strade delle nostre magnifiche città, in cui si respira storia e cultura, di indossare sì indumenti comodi, da turisti appunto, ma più consoni alla circostanza. Ecco quindi modelle in pantaloni corti, con la visiera per proteggersi dal sole, ma con camicia e gilet, belle scarpe e altrettanto belle borse. Poi c’è l’omaggio vero e proprio all’arte ed ecco campeggiare su un lungo abito nero e turchese la foto della Torre di Pisa, poi il Colosseo dorato su una maglia bianca indossata con morbidi pantaloni neri, e che dire del David di Michelangelo che fa bella mostra di sé su un abito rosa? La colonna sonora della sfilata: petrolini che canta: ”Ma cos’è questa crisi…..pa ra pa ra pap pa” Ironia e provocazione.

Le belle stampe dell’archivio Pucci, ripescate dal designer Peter Dundas, rendono bella questa collezione che si ispira agli anni Settanta, alla Costa Azzurra, allo spirito gitano. Ma è il grandissimo lavoro artigianale a stupire, sotto la superficie luminosa delle stampe. Per molte creazioni, infatti, è stata usata la tecnica del cut-out: si tratta del ritaglio a mano di una stampa su organza che poi sarà ricamata su una nuova base, per creare un effetto tridimensionale, caleidoscopico. Non solo: tutti gli abiti lunghi che scivolano sul corpo vengono completamente svuotati del loro peso, fino a diventare leggeri e volatili come un fazzoletto.

Com’è divertente il vestito fragola di Moschino Chip and Chic che apre la sfilata. Anche qui tutti i frutti e i colori della terra stampati su abiti allegri, colorati, che utilizzano tutti le tonalità della natura. Il rosso dei pomodori, il giallo del grano, il verde degli alberi, l’azzurro dei fiori. E poi peperoncini, carote, ortaggi di fiori. Le stampe, vero pezzo forte del brand, sono una più bella dell'altra, le stesse che ritroviamo sulle borse a mano e sulle scarpe écru. Finalmente la frutta e verdura, è proprio il caso di dirlo sono di moda, fanno persino tendenza. E’ il trionfo del salutismo, della green economy e della dieta mediterranea.

E tanti fiori anche da Marni. Tutti i colori della primavera e dell’estate per mini abiti e mini soprabiti dalle linee rette, con sottogonna trasparente a vista. C’è il rosa confetto, l’azzurro cielo, il giallo ginestra. Alcuni abiti sembrano dei veri e propri campi fioriti e non c’è che l’imbarazzo della scelta. Ci sono i girasoli, i fiori di campo, persino le malinconiche foglie dell’autunno. Poi le fantasie cambiano e arriva la geometria, con righe e grossi pois.

Alviero Martini Prima Classe porta in scena, sulle delle passerelle di Milano Moda Donna, una linea molto femminile per la prossima primavera-estate. Ormai lo abbiamo capito: il guardaroba della stagione calda che verrà sarà ricca di capi di abbigliamento che esalteranno la naturale bellezza di ogni donna. Dimenticate, dunque, look maschili, presi in prestito dal guardaroba dei nostri partner. Tutto, dagli abiti agli accessori servirà ad esaltare il corpo delle donne, con uno stile impeccabile. Belle le canottiere lunghe fino ai piedi e scivolate sul corpo color fango, o nere, o turchesi. Non manca il bianco che per l’estate è comunque un must.