di Rita Piccolini
Una donna sempre più risoluta e dinamica, consapevole di sé e delle proprie capacità, seduttiva, ma non disposta a compiacere il maschio pur che sia, né tanto meno a mascherarsi da bambola leziosa per lui. Così appaiono complessivamente le immagini femminili che gli stilisti ci propongono attraverso le loro collezioni. Ed è un bel segnale. Buon gusto, autonomia, consapevolezza, ironia. E si punta molto sulla qualità, per contrastare la crisi dei mercati internazionali, delle linee, dello stile e dei materiali. La proposta è sempre più alta e ha i caratteri dell’unicità, solo così si può vincere. E’ un segnale di ottimismo della volontà quello che ci arriva in questi giorni da Milano: c’è la crisi? Superiamola puntando sempre più in alto, offrendo al mondo prodotti la cui realizzazione, per le nostre radici culturali, è possibile soltanto da noi. Le sfilate dunque. Versace. Sembra Jane Fonda nell’interpretazione di Barbarella la modella biondissima, dalla chioma fluente e dal viso angelico, che si presenta in passerella interamente in bianco. Ma non è il bianco di una dolce sottomissione, ma quello dell’estro femminile che si diverte a trasformarsi. I pantaloni sono hot pants, la giacca è mini e ovunque borchie che fanno tanto “cattiva”.
Molti modelli sempre bianchi, sono invece ornati di strass, che formano stelle di mare e conchiglie, per una donna sirena, che come tutte le sirene può incantare, ma attenzione! Non mancano ovviamente il nero che è un must per Versace, né i colori pastello. I tacchi sono vertiginosi, hanno plateau di plexiglass e il tacco dorato. Una modella in giallo pallido cade, nell’imbarazzo generale, poi gli applausi e tutto torna come prima. A conclusione della sfilata si materializza Donatella Versace anche lei fasciata in un abito di pelle bianca e ”borchiata”.
Classica e molto sobria la sfilata di Trussardi che per la sua collezione sembra pensare più alle donne che lavorano piuttosto che a quelle che vanno in vacanza o partecipano a innumerevoli party. Ci sono molti impermeabili longuette, i colori sono cittadini: neutro, fango, marrone. Belli e semplici gli abiti azzurri con borse anch’esse azzurre. Oltre alle gonne più lunghe, in una mare di mini, sono da segnalare i tailleur pantalone con giacche lunghe e ampie, e pantaloni larghi con pinces. I sandali sono con tacco più umano. Come dire, bisogna lavorare anche in estate, ma almeno viva la comodità.
Eleganti e estremamente sofisticate le donne di Lorenzo Riva che usa molti colori neutri e tanto grigio. Le sue signore sono perfette, quasi inaccessibili. Belle le lunghe tuniche nude look da indossare su pantaloni aderenti. Geometrie, linee, cerchi, ellissi, nero su bianco. Queste le caratteristiche salienti della collezione Emporio Armani:il ritorno del bianco e nero assoluti. Linee nette, senza sbavature, silhouette slanciate da tacchi altissimi, alcuni in plexiglass. Le modelle indossano piccoli cappelli bianchi bordati di nero o viceversa e hanno tutte capelli a caschetto color platino.
Negli abiti i disegni geometrici e soprattutto le righe verticali sono un imperativo. Sfilano tailleur pantalone impeccabili, giacche bianche bordate di nero, o nere bordate di bianco, mini abito decorati da un grande fiore a contrasto, il bianco sul nero e il nero sul bianco. L’effetto è suggestivo. Dopo stagioni di collezioni coloratissime e di accostamenti forti, il ritorno al rigore estremo. Qualche piccolo accenno di colore: un abito color verde menta, qualche fantasia. Ma veramente poco. Nella prossima stagione primavera estate re Giorgio è categorico: si giochi con la geometria.
Colori in abbondanza invece per Bottega Veneta ma il pieno dominio va alle tinte unite. Tanto azzurro, o rosso, o verde. Abiti in pelle sottile, o intarsi sui diversi tessuti. Giubbotti corti, giacche più lunghe, per una mise comoda e dinamica. Scarpe più basse e la comparsa del denim effetto vintage. Grandi sciarpe e molte frange. Diverso e provocatorio Jil Sander che propone classici della moda femminile mischiandoli tra loro con effetto dissacrante. Compaiono cappelli con la veletta, ma su abiti a tunica traforati, sottili e avveniristici. Un lunghissimo abito lungo con fiocco in vita, severissimo, candido, di una semplicità e un rigore che colpiscono. La mise di alcune modelle ricorda quella rivisitata di austere infermiere. Poi ancora la semplicità e il rigore di un abito grigio indossato con décolleté gialle. Su una giacchina bianca con una manica nera è stampato un grande occhio alla “Io ti salverò”. L’Effetto è surreale.
Portabilissima la proposta di Sportmax che punta a quello che è un must della stagione primaverile: l’impermeabile declinato in varie fogge e colori, smilzo o avvolgente come quello nero con stampati grandi fiori azzurri.