La settimana della moda a Milano


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Vincono il colore e la seduzione

Il pret à porter donna per la primavera estate 2012

di Rita Piccolini

Che sia in nero con borchie e frange e evochi un’immagine di donna decisa, forte e trasgressiva come per John Richmond, o femminile ma con rigore, misura, stile, suggerendo immagini di signore moderne ma tranquillizzanti, come per Alberta Ferretti, comunque vincono per le mise della prossima primavera estate i colori, la seduzione, la femminilità. La silhouette è sempre valorizzata al massimo, da minigonne, leggings, pantaloni che fasciano, bluse morbide, giubbetti mini e giacche corte e attillate. La moda, anche se in tempo di crisi, continua a offrire svariate proposte e mille diverse possibilità in cui ognuna possa riconoscersi.

Max Mara Non sembra di essere in una sfilata a Milano, ma su spiagge esclusive dove la parola d’ordine è il bon ton e il rispetto della natura. Abiti minimal e nei colori naturali: nudo, sabbia, beige chiarissimo abbinato al turchese, bianco latte, Capri, marrone, caramello. Tutto illuminato da tocchi d’oro e di platino.

Una collezione dallo spirito romantico quella di Blugirl, con accessori coloratissimi e ironici! Le shopping e le clutch sono impreziosite da paillettes trasparenti. I colori sono squillanti, quelli propri dell’estate, le gonne a corolla ricordano i fiori e sono rosa, o verdi, o gialle. In città non può mancare l’impermeabile leggero e chiaro e per la sera vestiti corti ricchi come piumini da cipria o lunghi, con fantasie animalier abbinate al giallo e al verde.

Inaspettatamente è tutta a righe la signora firmata Fendi. Lo scorso anno stupì la collezione Prada per l’estate, a righe e coloratissima, ma le righe erano orizzontali. Qui sono invece verticali e le troviamo sulle camicette, sulle gonne, sugli chemisiere. Si respira aria anni Sessanta in questa collezione e i capelli cotonatissimi e abbombati delle motelle la enfatizzano ulteriormente. Gli abiti da sera disegnati da Kalr Lagerfeld, non possono che ricordare Chanel, e questo non è certamente un difetto.

Eleganti e raffinate le donne di Ermanno Scervino. Scelgono pizzi, trini e merletti, volants e reti e sembrano ispirarsi a un magico viaggio nell'India dei Maraja. Lo stilista osa accostamenti tra mondi e materiali diversi. Dettagli sportivi su abiti da sartoria realizzati con volumi particolari, anche se essenziali. Compaiono grandi zip, vele, reti, coulisse e ampi volumi su tessuti tecnici che si abbinano alla pelle con intarsi e frange, alternate al gioco sempre seduttivo del vedo e non vedo ottenuto con l’uso dei pizi. Le silhouette sono caratterizzate dalla vita stretta e ben segnata, enfatizzata con volant a tutù, intarsi o intrecci di paglia e ricami preziosi. La sera poi, le mise diventano ancora più preziose e spettacolari con lunghe gonne di chiffon che ricordano, con i loro spacchi e la loro leggerezza, i Sari tradizionali dell'India. I colori? Tutti i toni pastello, neutri e nude, ma anche gli azzurri, i verdi, l'acquamarina, il kaki.

Ed ecco la linea giovane di Dolce & Gabbana. D&G ha presentato la sua ultima collezione femminile per una donna che sa bene come mixare capi di abbigliamento e accessori, per un risultato finale di grande effetto. Sulle note di Kiss Sex Machine Remix – Prince vs. James Brow, le modelle hanno indossato abiti e completi ultra leggeri, fluttuanti, come gli splendidi abiti da sera che hanno sfilato nel finale. I tessuti, le sete, gli chiffon, tutti in fantasie orientaleggianti, coloratissime ma con garbo. Una donna giovane sì, ma molto chic. Belle le tuniche sugli hot pants. I due stilisti siciliani, al termine della sfilata, confermano le voci che circolavano già dalla scorsa primavera: il brand D&G confluisce a tutti gli effetti nella Dolce&Gabbana. Una decisione questa che si inserisce in un piano di ristrutturazione dell’azienda che prevede il riposizionamento del marchio verso l’alto, concentrato nel settore luxury.

E’ strano? Più si parla di crisi economica più si pensa al lusso. Sarà una reazione psicologica o la legge del contrappasso?

Sarà per questo che nella collezione di Krizia domina il colore della speranza? Il verde smeraldo per gli abitini corti, che se sono neri hanno però in vita un grande fiocco verde e ancora il verde per le tuniche, per le giacche, per gli accessori. Ma siamo solo al secondo giorno…