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Il Napoli cade a Verona, pari tra Udinese e Milan

Friulani in testa con la Juventus, fermata in casa dal Bologna, e con il Genoa che strapazza il Catania. L’Atalanta ha già annullato la penalizzazione napoli_chievo_296

di Mauro Caputi

Dopo tre giornate non ci sono più squadre a punteggio pieno. E’ il verdetto del turno infrasettimanale che registra pure la caduta del Napoli sul campo del Chievo e vede l’Atalanta andare sopra quota zero, annullando la penalizzazione di -6 in appena 270’.

Il big match di San Siro fra Milan e Udinese termina 1-1, un risultato che non rilancia, ma nemmeno affossa, i rossoneri e che conferma quanto di buono i friulani stanno facendo vedere da una decina di mesi. In vantaggio vanno gli ospiti (29’) con Di Natale che sfrutta una gravissima topica di Abbiati (pallone perso in uscita su un cross innocuo). Il pareggio lo confeziona con un bel diagonale El Shaarawi, il piccolo faraone alla corte di Allegri, al 63’. Prima del gol che fissa la partita c’è il palo di Seedorf, dopo quello di Pinzi. Il Milan continua a perdere pezzi: al 19’ si infortuna Pato che va ad aggiungersi in infermeria a Robinho, Ambrosini, Flamini, Ibrahimovic, Gattuso, Boateng, Antonini e Bonera.

Il Chievo si conferma bestia nera del Napoli. Nello scorso campionato superò due volte i partenopei. Ora ci pensa Moscardelli (72’) a punire l’ennesimo affanno della serata della difesa azzurra siglando l’1-0 che vale il match. Mazzarri sottovaluta l’impegno tenendo a riposo i suoi tenori e la paga. Al gioco napoletano non mancano solo Cavani, Hamsik e Lavezzi, ma anche Inler a centrocampo e Cannavaro in difesa. La rivoluzione giova solo ai clivensi, attenti e concentrati contro una squadra sfilacciata. Mazzarri inserisce Inler e Cavani ancora sullo 0-0, ma la musica non cambia. Poi sarà la volta di Hamsik, ma è sempre il Chievo a fare più paura.

Battuta d’arresto per la Juventus che si ferma sull’1-1 in casa contro il Bologna. I bianconeri sono meno convincenti rispetto alle prime partite, ma tanto basta per andare in vantaggio con Vucinic (geniale intuizione di Pirlo che, al 29’, lo serve con una punizione battuta a sorpresa). Ma a fine frazione il montenegrino riceve il secondo giallo e lascia i suoi in dieci per tutto un tempo. Krasic prende il palo al 50’ e sul rovesciamento di fronte la difesa bianconera va in bambola, con Buffon che fa l’impresa. Ma sul calcio d’angolo (52’) Portanova sale in cielo e regala ai felsinei il primo gol e il primo punto del torneo. Pur con l’uomo in meno la Juve ci prova, ma senza fortuna.

Il pari vale comunque la vetta per la Juventus che è in cima con Udinese e Genoa. I liguri strapazzano 3-0 il Catania indirizzando da subito la gara con una doppietta di Palacio che al 19’ interviene su una palla vagante e buca Andujar in uscita incerta, mentre al 34’ risolve un contropiede condotto da Caracciolo e momentaneamente salvato sulla linea. Al 79’ c’è gloria anche per Constant. Dopo un pareggio e una vittoria nello score degli etnei di Montella arriva la prima sconfitta.

Dal gruppo di testa si stacca, invece, il Cagliari, che perde 3-2 a Palermo il derby delle isole. Avvio sprint dei padroni di casa, con Zahavi che fulmina Agazzi dopo soli 20”. Appena il tempo di imbastire una reazione per i sardi, che Bertolo raddoppia al quarto d’ora. La montagna da scalare diventa per il Cagliari ancora più impervia al 76’ quando Agazzi è incerto su una punizione di Miccoli che vale il 3-0. Il collega Tzorvas, però, restituisce il favore all’84’ sulla punizione di Conti. E al primo minuto di recupero lo slalom di Nainggolan vale il 3-2 che ha l’unico effetto di far paura al ‘Barbera’ per qualche secondo. I tre punti sono del Palermo.

Per il Lecce seconda sconfitta interna, per l’Atalanta settimo punto (sarebbe in testa) in una classifica che ne mostra solo uno a causa del -6 di penalizzazione iniziale. Bergamaschi in vantaggio col rigore di Denis al 3’ (fallo di Mesbah su Schelotto). L’algerino si fa perdonare al 15’ intervenendo in allungo su un cross e depositandolo a fil di palo. Ma al 56’ Denis entra ancora nel tabellino marcatori con una pregevole ‘bicicletta’ su azione d’angolo. E la botta definitiva per i salentini arriva 7’ dopo con una gravissima ingenuità di Grossmuller: prima si fa ammonire per un fallo brutto, poi va a protestare insistentemente e si merita il rosso.

Alla Fiorentina basta un tempo (il secondo) per piegare il Parma con un rotondo 3-0. Al 46’ Jovetic trova la deviazione vincente su cross di Behrami e spiana la strada. Al 61’ bel movimento di Cerci che si libera per impattare il cross di Vargas. Terzo gol all’81’ con la conclusione di Jovetic che vale la doppietta personale. A inizio partita fischi, fin dall’annuncio delle formazioni, per Montolivo da parte della tifoseria viola. La contestazione è andata man mano spegnendosi mentre maturava il risultato positivo. Ma il caso resta.

Rialza la testa la Lazio, che rovescia la gara a Cesena e ottiene la prima vittoria in campionato. Padroni di casa in vantaggio con Mutu (14’) che elude il fuorigioco. La squadra di Reja impiega un tempo per prendere le misure, poi fa valere la diversa caratura in pochi minuti: al 48’ pari di Hernanes su rigore provocato dal fallo di Rossi su Diakité; al 54’ gol partita di Klose ben servito da Cissé. Lo stesso Cissé, un paio di minuti prima, si era visto negare il gol da un sontuoso intervento di Ravaglia. Inconsistente la reazione dei romagnoli, ora soli in coda alla classifica a zero punti.