I nemici dell'economia nazionale


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Italia di frodi agricole e criminalità ambientale

Agricoltura come settore a maggior tasso di evasione fiscale e con un non dichiarato di quasi il 17% del Prodotto Interno Lordo f

di M.Vittoria De Matteis
(mv.dematteis@rai.it)

L’agricoltura italiana, che ogni anno fattura più di 50mld di euro, è un comparto importante dell’economia nazionale, Ma dal rapporto annuale di Legambiente sulle ecomafie 2011, emergono questi numeri: il maggior numero dei reati è stato riscontrato nei settori delle carni e degli allevamenti (1.244), della ristorazione (1.095), dei farinacei (605) e del latte e derivati (265). 1.323 le strutture chiuse con sequestro della merce. Il nucleo antisofisticazioni dei CC (Nas) e il nucleo agroalimentare del Corpo Forestale dello Stato e gli atti della magistratura riportano dati che testimoniano un’illegalità diffusa nel settore. Sofisticazioni e truffe sono all’ordine del giorno, e le inchieste giudiziarie delineano un mercato parallelo che, secondo la Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) e la Confesercenti fattura almeno 7,5lmd l’anno. E’ soprattutto nella distribuzione che le mafie appaiono capillarmente organizzate. Fenomeno che non risparmia i prodotti a Denominazione di Origine Protetta ed alcuni grandi marchi di vino. Si va dalle materie prime di provenienza estera e spacciate per italiane, alle truffe sulle etichettature, dalle sofisticazioni ai cibi adulterati, fino all’impiego di prodotti scaduti o, peggio, contaminati. Il mercato globalizzato allarga i confini del crimine, che danneggia produttori e consumatori.

Il rapporto Coldiretti/Eurispes 2010 sulle agrimafie cita in proposito tre esempi ‘tipici’: l’importazione di prodotti cinesi trasformati nel salernitano, quella di uve fresche dagli Usa e dal Sud Africa destinate alla provincia di Cuneo, nota produttrice di vini rossi italiani, e quella di carne suina proveniente dal Cile nelle aree di produzione dei nostri migliori prosciutti.

Sul fronte delle adulterazioni, olio extravergine d’oliva, mozzarella di bufala e parmigiano, sono tra i prodotti storicamente più contraffatti. Ma sono oggetto di falsificazioni anche uova e tartufi. E, ad essere investite dal fenomeno, anche le regioni del centro-nord: il problema non riguarda più solo il mercato ortofrutticolo di Fondi (il più grande del centro-sud), ma anche quello di Milano e Bologna, in base alle indagini.

Evasione fiscale e lavoro nero completano il quadro: l’agricoltura risulta essere il settore a più alto tasso di evasione: l’Istat stima una percentuale del valore aggiunto non dichiarata pari al 32,8% a fronte del 12,4% del settore industriale e del 20,9% del terziario. Secondo l’Associazione Italiana Agricoltura Biologica (Aiab), urge inserire i delitti ambientali nel codice penale e puntare su modelli di agricoltura caratterizzati da qualità, sostenibilità, filiera corta, tracciabilità e valorizzazione dei prodotti tradizionali. mv.dematteis@rai.it