di M. Vittoria De Matteis
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Il Sistema Banca Etica fa parte di un ampio movimento internazionale determinato a promuovere reti di persone, associazioni e organizzazioni per realizzare progetti di informazione e mobilitazione per rispondere alle sfide che l'umanità ha attualmente di fronte: la lotta all'esclusione, alla povertà ed ai processi di degenerazione sociale, la disoccupazione, la tutela dell'ambiente, i rapporti Nord/Sud, una più equa distribuzione delle ricchezze e delle risorse del pianeta. Le prime esperienze italiane in questo settore sono state le cooperative MAG (Mutue per l'Autogestione) e il loro obiettivo era - ed è tuttora - duplice: creare un sistema di raccolta e impiego del risparmio tra soci privilegiando chi si trovava in situazioni di difficoltà, e proporre progetti con finalità sociale.
Dopo profonde modifiche legislative del settore finanziario negli anni '90, il sistema MAG è stato obbligato a ristrutturarsi. Spinte anche dall'esigenza di dotare il terzo settore di un soggetto finanziario adatto, le MAG contattarono istituzioni del mondo della cooperazione sociale, del volontariato e dell'associazionismo.
La proposta ebbe grande successo e si concretizzò nel dicembre 1994 nell'Associazione Verso la Banca Etica, alla quale parteciparono l'intero movimento delle MAG e organizzazioni rappresentanti l'intero panorama associativo nazionale (Arci, Acli, Altro Mercato, Emmaus, Gruppo Abele, Manitese, etc). L'attenzione all'etica nell'operatività bancaria fa sì che un altro obiettivo di queste banche sia, solitamente, garantire al cliente la massima trasparenza su quali investimenti verrà impiegato e come sarà gestito il risparmio raccolto:
escludendo impieghi in settori che, pur maggiormente remunerativi, possono non essere consoni ad una visione "etica" dell'impiego del denaro (es: fondi di investimento che comprendono azioni di aziende implicate in produzione o compravendita di armamenti, o aziende inquinanti, ecc.): uno degli strumenti utilizzati per la selezione degli investimenti è l'Ethical Screening (o selezione etica), cioè la pratica di includere o escludere determinati investimenti dal portafoglio selezionabile dai clienti dell'istituto bancario sulla base di giudizi etici sulle attività sottostanti ciascun investimento;
fornendo direttamente al cliente la possibilità di scegliere i settori di impiego del risparmio (es: socio-educativo, tutela del territorio, ecc.);
adottando criteri basati su un'attenta selezione di tutti i comportamenti delle aziende interessate dal rispetto dei diritti dei lavoratori.
In Europa, dagli anni settanta, sono nate diverse banche che si conformano a questi criteri, svolgendo operazioni di piccolo finanziamento (il cosiddetto ‘microcredito’) anche nei Paesi in via di sviluppo, o promuovendo il finanziamento di strutture di commercio di prodotti alimentari e di piccolo artigianato verso i paesi più sviluppati, attraverso canali commerciali paralleli alla normale distribuzione.