Sindrome da rientro in città


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Il 'tecnostress' è in agguato

Si torna in ufficio e bisogna rispondere a centinaia di email, ripulire la posta, preparare report, scrivere progetti, telefonare ai clienti, cercare informazioni su Internet t

Rientrati dalle vacanze e' in agguato il tecnostress. Si torna in ufficio e bisogna rispondere a centinaia di email, ripulire la posta, preparare report, scrivere progetti, telefonare ai clienti, cercare informazioni su Internet. "Cosi' la sindrome da rientro procura stress e malessere ci mette in ginocchio in poche settimane", avverte Enzo di Frenna, presidente di Netdipendenza Onlus. Per sensibilizzare i cyberlavoratori sui rischi per la salute da sovraccarico informativo, arriva la quarta edizione di 'No Tecnostress Day', giornate di benessere promosse da Netdipendenza Onlus, in programma dal 10 al 18 settembre. Che, fra le altre cose, propone 'fughe' disintossicanti ai Caraibi per tecnostressati.

Ogni anno, infatti, i promotori organizzano passeggiate a contatto con la natura, massaggi, yoga e meditazione rigorosamente praticate con i cellullari spenti e lontano da Internet. Quest'anno c'e' poi una novita': chi proprio non riesce a sottrarsi ai ritmi stressanti di lavoro avra' a disposizione tutte le informazioni utili per cambiare vita. Mollare tutto e trasferirsi in un'isola dei Caraibi. Netdipendenza Onlus ha, infatti, stretto una collaborazione con Sosuafun e Caraibicasa per aiutare i tecnostressati a trasferirisi a Sosua, una cittadina di 12 mila abitanti che sorge sulle spiagge caraibiche di Santo Domingo.

"Mollare tutto e cambiare vita e' un pensiero che accomuna molti tecnostressati. Alle giornate benessere pensate per recuperare la calma interiore, abbiamo allora pensato di fornire, anche un po' provocatoriamente, le informazioni utili per mettere in pratica il sogno di una vita senza tecnostress", sottolinea Di Frenna.

Ma in che modo? Un gruppo di italiani che ha gia' messo in pratica la scelta di vita trasferendosi a Sosua, mette a disposizione la propria esperienza per tutti coloro che ne faranno richiesta. "Qui il tecnostress non esiste. Il sole, il mare, le spiagge e la natura favoriscono certamente una vita piu' tranquilla", spiega Debora Bertola di Sosuafun, che da un anno ha lasciato il Friuli Venezia Giulia e si e' trasferita col suo compagno.

Il tecnostress "e' una moderna patologia che puo' causare mal di testa, insonnia, ipertensione, disturbi gastrointestinali, affaticamento e ansia - spiega di Frenna - Il problema principale e' l'uso eccessivo di informazioni digitali, che sovraccarica il cervello. In America il fenomeno e' chiamato 'information overload' e la maggioranza degli esperti, cioe' medici e psicologi, considera questo uso eccessivo di dispositivi high tech come una delle cause scatenanti del tecnostress".

Cosa si puo' fare per prevenirlo? Lo psicologo e psicoterapeuta Deny Alfano, in collaborazione con Netdipendenza Onlus, ha preparato un vademecum per contrastare la 'sindrome da rientro' e lo stress causato dall'uso smodato di nuove tecnologie. "Di solito occorrono due settimane per capire se, al ritorno dalle vacanze, siamo gia' a rischio tecnostress. Ma ci sono alcune cose che si possono fare per contrastare il pericolo", spiega Alfano. Tra i principali consigli: suddividere il lavoro in piccole parti, identificando le priorita'. E praticare un'attivita' sportiva, che aiuta a scaricare le tensioni mentali e fisiche.