di Maurizio Righetti
La lotta al cancro prosegue intensa e senza sosta. Deve fare i conti con la sua difficoltà intrinseca, con l'estrema varietà dei tipi di malattia, con l'incremento dell'incidenza dovuto a vari fattori, coi problemi finanziari, con gli equilibri politici, con una sorta di pregiudizio difficile da sradicare. Il risultato di un maggior numero di guarigioni e di una più lunga e migliore sopravvivenza è stato già ottenuto. Ma vincere la battaglia impone ancora un lavoro intenso. Per utilizzare la figura dell'ultima campagna dell'Airc, si può dire che il martello delle attività in corso sta piano piano scalfendo il muro della incurabilità. Con lievi, ma plurime e significative accelerazioni.
Dal Canada arriva la conferma che i virus potrebbero diventare un'ottima ricetta per la futura vittoria. E' stata infatti eseguita con successo la prima sperimentazione su pazienti di una terapia anti-cancro a base di un virus che, iniettato endovena, scova le cellule malate, le infetta e le annienta, non disturbando i tessuti sani. L'esito della prima sperimentazione clinica, coordinata da John Bell dell'Università di Ottawa e che ha coinvolto 27 pazienti in fase avanzata di malattia, è stato reso noto dalla rivista Nature.
Vaccino antivaiolo può diventare efficace anticancro
Il virus usato si chiama Jx-594 ed è un ceppo virale molto conosciuto in medicina, il virus vaccinia, utilizzato come vaccino contro il vaiolo. Il Jx-594 è stato modificato geneticamente per essere capace di distinguere cellule sane da cellule malate e attaccare solo queste ultime. E' da anni che si studiano i virus oncolitici (cioè capaci di uccidere le cellule tumorali) come possibile nuova terapia contro il cancro. I vantaggi sarebbero enormi: la sostanza, infatti, può essere semplicemente iniettata e raggiungere il cancro ovunque si trovi; inoltre è selettiva quindi non nuoce ai tessuti sani.
Regressione della malattia, bassi effetti collaterali
Gli esperti hanno testato in cinque dosi diverse il virus Jx-594, già per sua natura oncolitico ma reso ancora più potente contro il cancro grazie all'ingegneria genetica. Hanno così visto che le dosi più elevate di Jx-594 sono quelle efficaci. Il tumore regredisce e gli effetti collaterali sono assenti o limitatissimi, come banali sintomi influenzali che durano meno di un giorno. Ovviamente questa è solo una sperimentazione iniziale e il virus jx-594 andrà testato su un maggior numero di pazienti per verificare la reale efficacia del trattamento. Ma questi risultati sono già importanti perché mostrano la fattibilità della terapia e anche la sua sicurezza sui pazienti.