11 settembre, dieci anni dopo


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E’ polemica su fondi a imprese colpite

Braccio di ferro tra New York e Washington newyork_groundzero_296

Braccio di ferro tra New York e Washington sull'utilizzo dei fondi destinati alle imprese colpite dall'attacco alle Torri Gemelle. A poco più di una settimana dalle celebrazioni per il decennale daell'attentato, un rapporto dei servizi del sindaco della Grande Mela, Michael Bloomberg, mette in luce come ben il 10% degli aiuti promessi dal governo federale a dieci anni di distanza non sia mai giunto a destinazione.

Per questo la città di New York chiede di spendere le risorse non utilizzate in altri progetti, come la nuova linea ferroviaria per l'aeroporto internazionale John F. Kennedy. Ma dal Congresso non ne vogliono sapere.

''Sfortunatamente - ha denunciato il portavoce del primo cittadino di New York - la prospettiva di riallocare i soldi non versati appare improbabile''. Ma l'amministrazione Bloomberg non demorde.

Nel rapporto si spiega perché tanti soldi sono finiti nel dimenticatoio. All'indomani dell'11 settembre fu costituito un fondo di 20,5 miliardi di dollari per aiutare le piccole e medie imprese di lower Manhattan che hanno subito gravi danni economici in seguito al crollo delle Twin Tower.

La maggior parte di questi fondi - si spiega - è andata per la ricostruzione (ancora in atto) dell'area del World Trade Center, a Ground Zero, dove sorgerà il nuovo complesso dominato dalla Freedom Tower.

Una fetta di aiuti, invece, consisteva in detrazioni fiscali per un ammontare complessivo di 2,9 miliardi di dollari. Tra queste agevolazioni, sgravi fino a 2.400 dollari per dipendente riconosciuti alle aziende fino a 200 lavoratori, e altri sgravi per 2,2 miliardi per compensare la svalutazione delle proprieta' nelle zone interessate dal crollo delle torri.

Tutte detrazioni di cui in realtà solo poche imprese hanno usufruito, visto che appena un anno dopo l'11 settembre 2001 il Congresso ha varato nuove agevolazioni molto pù' consistenti. La richiesta di vedere versati gli aiuti mancanti nelle casse di New York, però, non sembra essere raccolta dal Congresso.

L'amministrazione della Grande Mela, intanto, ha deciso di estendere fino a Chinatown l'area di Manhattan in cui viene riconosciuto il diritto al risarcimento per i cittadini ammalatisi a causa della nuvola tossica provocata dal crollo delle torri. A tale scopo esiste un fondo di 4,2 miliardi di dollari. Ma diverse cause sono in atto da anni da parte di vigili del fuoco, agenti e volontari che quel giorno soccorsero le vittime ma che ancora oggi attendono i dovuti risarcimenti.