I casi piu' noti sono quelli dei vip che vi hanno nascosto i propri yacht. O dei super ricchi che vi nascondono barche, auto e immobili di lusso. Ma nelle scatole vuote delle 'societa' di comodo', contro le quali il governo ha annunciato battaglia attraverso un emendamento alla manovra (la Lega l'ha gia' presentato, ma il relatore ha detto che ci sara' molto probabilmente una 'riscrittura' della norma) sono state scoperte truffe che vanno dalla vendita di prodotti informatici al commercio di carni, tutte finalizzate a evadere l'Iva.
Sono numerosi i casi dei 'famosi' finiti nella rete del fisco per i propri yacht intestati a societa' 'di comodo'. Nel 2010 e' toccato a Vasco Rossi e Massimo Boldi. Allora gli 007 delle Entrate, che indagavano sulle finte societa' di charter nautico, quelle che noleggiano imbarcazioni in alcuni casi con personale di bordo, parlavano di una presenza di "centinaia" di imprese di questi tipo, societa' che, sotto le mentite spoglie di "noleggio di mezzi di trasporto marittimo e fluviale", coprono il mero utilizzo personale delle imbarcazioni di lusso (in media natanti di oltre 20 metri e di valore superiore a 1,5 milioni di euro) da parte dei titolari. Secondo un dato fornito l'anno scorso da contribuenti.it due yacht su 3 in Italia sono intestati a nullatenenti.
Tecnicamente vengono create societa' unipersonali, o con pochi soci, riconducibili allo stesso ambito familiare, con minimo capitale sociale (10.000 euro) che detengono un'unica imbarcazione in leasing, la cui reale attivita' non e' rivolta al mercato ma e' indirizzata al mero godimento del bene da parte dei diretti titolari. Dichiarare di svolgere l'attivita' di noleggio, anziche' di possedere a titolo personale la medesima imbarcazione permette di ottenere numerosi vantaggi di natura fiscale, economica e finanziaria come la separazione del proprio patrimonio da quello della societa', con il beneficio della responsabilita' limitata; il mancato esborso dell'iva sui costi riconducibili all'acquisizione dell'imbarcazione in leasing; la mancata applicazione delle accise sul gasolio (circa il 50% del prezzo del gasolio), che comporta anche un risparmio in materia di Iva; la detrazione dell'iva e delle spese sostenute per mantenere la barca e il suo equipaggio.
Utilizzando il proprio yacht come se fosse noleggiato, nel 2008 un ricco americano residente a Londra, attraverso una societa' di comodo genovese, e' riuscito a risparmiare sulle tasse oltre due milioni di euro. Salvo poi essere scoperto dalla Guardia di Finanza.
Ma le verifiche delle Fiamme Gialle hanno permesso di scoprire nelle societa' di comodo truffe in ogni genere di attivita' commerciali, dagli autoveicoli ai prodotti elettronici, fino al commercio delle carni. Nel 2008 una societa' barese che commerciava in apparecchi di telefonia mobile e' riuscita a evadere 540 milioni di euro, utilizzando fatture per operazioni inesistenti emesse da societa' di comodo con sede nell'Ue. Un gruppo di imprenditori attivi nell'informatica, costituendo societa' di comodo, e' invece riuscito a mettere a segno 126 milioni di euro di evasione dell'Iva.